Il craving è il desiderio impulsivo per una sostanza, un cibo o per qualunque cosa gratificante che svolge un ruolo di “trigger” capace di innescare un meccanismo di condizionamento; tale desiderio sottende il fine di fruire dell’oggetto trigger che, se non soddisfatto, provoca sintomi fisici e psichici da astinenza, come: insonnia, irritabilità, aggressività, iperattività o al contrario depressione e astenia. Sono definite due forme di craving: negativo, sostenuto dalla preoccupazione di assumere la sostanza; positivo, sostenuto dall'aspettativa di una ricompensa. I farmaci anticraving sono terapie atte a contrastare questo disturbo compulsivo di dipendenza.
Craving da alcol
I sintomi da dipendenza alcol correlata sono distinguibili in: facile irritabilità, disinteresse per le attività quotidiane, isolamento sociale, instabilità emotiva, oltre ad aspetti clinici come: dolore addominale, gastrite, vomito, ecc.
I farmaci maggiormente impiegati e riconosciuti per le loro proprietà anticraving in caso di dipendenza da alcol sono:
- Disulfiram: il farmaco crea dei sintomi fisici come: cefalea, nausea, vomito, sudorazione che dovrebbero indurre il soggetto a smettere di assumere alcolici per poter evitare gli effetti collaterali descritti, ma non agisce sul comportamento di craving verso l’alcol
- Calcio carbimide: stesso meccanismo del farmaco sopra citato, ma con sintomi più lievi
- Naltrexone: il farmaco è un antagonista oppioide parziale e induce la riduzione del desiderio di bere, al momento considerato più affidabile rispetto ad acamprosato
- Acamprosato: il farmaco riduce il desiderio di bere e non genera effetti collaterali, ma antagonizza il glutammato che è il principale neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso
- Gamma-idrossibutirrato (GHB): agonista parziale dei recettori GABAb agisce riducendo il desiderio di alcol e prevenendo i sintomi da astinenza
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