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Tumore al cervello: le nuove cure del Galliera di Genova

di Elvira La Montagna

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Il sintomo d'esordio comune per tutti i tumori, sia benigni sia maligni, è la crisi epilettica. I sintomi non dipendono dalla natura del tumore, ma dalla localizzazione e da quali zone del cervello sono interessate.

GENOVA. Prosegue con la partecipazione del Dott. Paolo Severi - Direttore della S.C. Neurochirurgia - il tema "Tumori al cervello: le nuove cure", il ciclo di 10 puntate che vedono l'Ospedale Galliera e il suo personale sanitario protagonisti del programma "Il mio medico" su TV2000.

Spiega Severi che ci sono principalmente tre tipologie rappresentanti circa l'80% dei tumori della Neurochirurgia: i gliomi, i meningiomi (tumori benigni nati dalla meninge) e le metastasi che, pur partendo da altre sedi, come i polmoni o la mammella, prediligono il cervello per localizzarsi. Il sintomo d'esordio comune per tutti i tumori, sia benigni sia maligni, è la crisi epilettica. I sintomi non dipendono dalla natura del tumore, ma dalla localizzazione e da quali zone del cervello sono interessate. Se, per esempio, il tumore è localizzato nella circumvoluzione motoria, provocherà paresi dell'arto controlaterale del corpo, se localizzato nella circumvoluzione visiva, darà disturbi visivi, se posizionato nei centri del linguaggio, darà problemi del linguaggio. Essenziale quindi è diagnosticarli e localizzarli nel modo più dettagliato possibile. Infatti, continua Severi, non è aumentata l'insorgenza dei tumori in sé, ma la capacità di diagnosticarli attraverso la risonanza magnetica e strumenti innovativi.

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Il direttore sanitario dell'ospedale Galliera, Giuliano Lo Pinto, chiarisce che “i tumori cerebrali devono essere trattati con un tecnologia sofisticata, con la quale si può totalmente eliminare la massa risparmiando tessuto sano”.
Il direttore della Neuroradiologia, Antonio Gastaldi, ribadisce l'importanza della diagnostica attraverso la Risonanza Magnetica, un esame che fino a quale anno fa dava informazioni solo su dati morfologici (dimensioni, morfologia, rapporto con le strutture), ma ad oggi, attraverso tecniche avanzate (diffusione, perfusione e spettroscopia), chiarisce l'aggressività del tumore tramite la quantità di cellule che contiene, la perfusione e la presenza di sostanze che ne indicano la natura.

L'Ospedale Galliera riceve annualmente circa 280-300 pazienti con patologie tumorali che necessitano di chirurgia o di altri trattamenti; da circa 8 mesi l'Ente ha acquistato uno strumento di neuronavigazione di seconda generazione il quale, attraverso software particolari e un puntatore sul cranio del paziente, individua e localizza dettagliatamente il tumore all'interno del cervello, riuscendo a studiare anche le strutture circostanti colpite (centri del linguaggio, vie di associazione degli impulsi). Questa tecnica permette di diagnosticare anche tumori piccoli e profondi.

La chirurgia non è il solo metodo per eliminare il tumore, infatti, in associazione o in sostituzione a quest'ultima, il Dott. Paolo Cavazzani - Direttore della Radiochirurgia del Galliera - spiega che può essere utilizzata la Radioterapia Stereotassica (radiazioni ionizzanti che, in maniera estremamente precisa, ad alta energia e ad alto dosaggio, vengono inviate sul letto tumorale, bloccandone la crescita e/o facendolo sparire). La radioterapia stereotassica prevede un'unica radiazione proveniente dall'acceleratore lineare che colpisce il bersaglio con un fascio di energia ionizzante avente la stessa forma e morfologia del tumore, senza inviare radiazioni al cervello sano circostante.

Severi conclude consigliando un utilizzo consapevole del telefono cellulare essendo questo una possibile causa dell'incremento dei tumori al cervello.

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