La ASL Torino 2 ha promosso la consapevolezza sui rischi legati al consumo di alcol nelle scuole delle circoscrizioni 6 e 7 della città.
TORINO. Si è conclusa il 21 aprile scorso, in occasione dell'Alcohol Prevention Day, l'iniziativa partita nell'ottobre del 2015 volta alla prevenzione, promozione della salute, diffusione tra i giovani di una cultura del bere responsabile e sensibilizzazione della popolazione generale del territorio delle Circoscrizioni 6 e 7.
E’ giunto alla quindicesima edizione l’evento “Alcohol Prevention Day", promosso dal Ministero della Salute in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, momento cardine delle iniziative che si svolgono convenzionalmente nel mese di aprile, dedicato alla prevenzione alcologica.
In questa occasione, interamente dedicata alle tematiche alcol-correlate, per promuovere la consapevolezza sui rischi legati al consumo di alcol, il Dipartimento di Patologia delle Dipendenze “C. Olievenstein” dell’ASLTO2 e la Società Italiana di Alcologia, in collaborazione con gli Enti Accreditati che operano nel campo dei comportamenti di uso di sostanze, hanno progettato un’iniziativa rivolta agli studenti delle scuole medie superiori e alla popolazione del territorio delle Circoscrizioni 6 e 7 di Torino, per trattare con un linguaggio accattivante e coinvolgente un problema di elevata importanza per il benessere e la sicurezza individuale e collettiva.
Gli ultimi dati disponibili messi a disposizione dall'Istat si riferiscono all’anno 2014, riportano che i comportamenti di consumo di alcol, che eccedono rispetto alle raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute, e che possono essere individuati nel consumo abituale in eccesso e nel binge drinking (assunzione di più bevande alcoliche in rapida sequenza) riguardano 8 milioni e 265 mila persone (15,2% della popolazione, dal 15,9% nel 2013).
Comportamenti che eccedono rispetto alle raccomandazioni si osservano più frequentemente tra gli ultra sessantacinquenni (il 38% degli uomini e l'8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (rispettivamente 22% degli uomini e 8,7% delle donne) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (21,5% dei maschi e 17,3% femmine).
La popolazione più a rischio per il binge drinking è quella giovanile (18-24 anni): il 14,5% dei giovani (21% dei maschi e 7,6% delle femmine) si comporta in questo modo, per lo più durante momenti dedicati al tempo libero e alla socializzazione.
Anche tra gli adolescenti delle scuole secondarie del territorio delle Circoscrizioni 6 e 7 di Torino le problematiche del consumo alcolico sono presenti. Con un gruppo di questi ragazzi, costituito da 3060 adolescenti, si sono sviluppati progetti e interventi di prevenzione: il Dipartimento per le Dipendenze “C. Olievenstein” dell’Asl TO2 ha somministrato in questo ambito un questionario, che ha anche indagato l’uso di alcol fra questi studenti, da cui è emerso che l’ubriachezza è un’esperienza che hanno provato almeno una volta nella vita dal 65,83%, almeno una volta nell’ultimo anno dal 59,16% e almeno 1 volta nell’ultimo mese dal 31,66%.
L’Istituto Superiore di Sanità stima che gli incidenti stradali alcol-correlati siano pari al 30-35% del totale degli incidenti (nel 2014 1183 decessi su 3381). In base a tali dati, si può considerare che circa 1.400.000 giovani maschi e 950.000 femmine siano da considerarsi potenzialmente esposti, nel caso in cui si mettessero alla guida, a un rischio legato alla salute per se stessi e verso terzi (in Italia l’incidente stradale è la prima causa di morte dei giovani tra i 21 e i 29 anni), ma anche di incorrere nelle sanzioni amministrative introdotte nel nuovo codice della strada.
Considerando, invece, i dati dell’incidentalità nella Regione Piemonte, forniti dal Centro di Monitoraggio Regionale della Sicurezza Stradale (Rapporto dell’ottobre 2015 riferito all’anno 2014), si rileva complessivamente una riduzione degli incidenti totali per diverse cause, tra cui quelle legate al consumo di alcolici e di sostanze stupefacenti.
Si evidenzia, in particolare dal 2010 al 2014, un calo della mortalità giovanile nella fascia 18-29 anni del 52% e una diminuzione del 36% nei giovani al di sotto dei 18 anni. Tali fasce d’età rientrano nelle categorie maggiormente a rischio di subire o provocare degli incidenti con lesioni e decessi. L’unica categoria di cui aumenta la percentuale di decessi è quella degli anziani in qualità di pedoni (+2%).
La citata riduzione dei feriti e dei decessi di giovani in Piemonte è attribuibile a un insieme di fattori di protezione e di iniziative mirate ad aumentare il livello di sicurezza stradale nei territori piemontesi, tra cui l’aumento dei controlli sulla strada, le attività di educazione nelle scuole e le campagne di sensibilizzazione.
Proprio su questa scia di sensibilizzazione si colloca il progetto coordinato da ASL TO 2 (Dipartimento di Patologia delle Dipendenze “C. Olievenstein”, Dott. Augusto Consoli - Direttore del Dipartimento) e SIA (Dott.ssa Paola Damiano, Responsabile Servizio Alcologia ASL TO 2 e Presidente SIA sez. Piemonte e Valle d’Aosta); tale progetto ha coinvolto le scuole medie superiori di I.T A. Steiner, Liceo Scienze Umane A. Einstein, I.I.S. Bodoni-Paravia e I.I.S. Sella Alto Lagrange, unitamente alle Circoscrizioni 6 e 7 del Comune di Torino, Associazione Culturale “Quinta Tinta”, Compagnia Teatrale di Torino, esperti, gestori dei locali e scuole guida del territorio, enti Accreditati come Gruppo Abele, Coop. Frassati, Fermata d’Autobus, Centro Torinese di Solidarietà, Associazione L’Ago nel Pagliaio e Società Fotografica Subalpina di Torino.
La celebrazione dell’“Alcohol Prevention Day 2016”, svoltasi lo scorso 21 aprile presso il Teatro dell'Hub multiculturale "Cecchi Point" di Torino, ha previsto la proiezione di cortometraggi (video-interviste), la proiezione e premiazione delle fotografie in concorso realizzate dagli studenti per la mostra fotografica itinerante sul territorio e la presentazione di uno spettacolo teatrale sul tema dell'uso e abuso di sostanze alcoliche tra i giovani.
“L’insieme di tali attività che sostengono l’educazione, la comunicazione, la formazione e la consapevolezza dell’opinione pubblica sono utili a preparare il terreno per interventi specifici di prevenzione – commenta Augusto Consoli – i fattori maggiormente in grado di influenzare il risultato di un’azione preventiva specifica, soprattutto tra i giovani, vertono attorno elementi come la qualità dell’informazione, la modalità di comunicazione, la capacità di suscitare interesse e curiosità, lo sviluppo di capacità critiche e di abilità nella gestione del bere e il coinvolgimento in una scelta partecipata”.
“In questo ambito è molto importante il lavoro svolto dai nostri operatori sanitari che, operando a contatto con la popolazione, in particolare giovanile, possono verificare il rischio individuale e suggerire cambiamenti nello stile di vita – conclude Paola Damiano – così come è importante rendere note le leggi e i divieti, presentandoli come misure rivolte alla tutela della salute e della sicurezza e non in una loro interpretazione limitativa e restrittiva”.
All’interno di questa prospettiva sono stati proposti dagli operatori percorsi di prevenzione progettati e realizzati con la collaborazione e la partecipazione attiva di allievi e insegnanti delle scuole primarie e secondarie. Riguardo agli interventi di prevenzione in ambito scolastico, il Dipartimento di Patologia delle Dipendenze “C. Olievenstein” ha contattato nell’anno scolastico 2014/2015 un totale di 3.060 studenti nel corso di 4 diversi progetti (“Peer Education”, “Alcol e Guida”, “Alcohol Prevention Day”, Tailored Project).
Focalizzandosi sui problemi della guida va evidenziato che nel corso del progetto “Alcol e Guida”, è stato somministrato un questionario di apprendimento (valutazione di efficacia) rivolto ad un campione di 200 studenti: le risposte corrette sulle tematiche generali sull’alcol prima dell’intervento di prevenzione corrispondevano al 68,37% mentre hanno raggiunto la percentuale di 81,97% dopo l’intervento. Inoltre gli allievi hanno avuto un elevato incremento di circa il 30 % del livello di consapevolezza relativa in particolare ai rischi della guida con alcol che, su tale tematica, ha portato ad un livello di oltre il 96% di consapevolezza del problema e della necessità di avere condotte responsabili.
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