La FSI, in considerazione della consolidata esperienza maturata al fianco dei lavoratori della sanità ha quindi elaborato proposte innovative per una complessiva riorganizzazione dell’intero settore capaci di consentire un miglioramento dei servizi conseguendo anche dei risparmi di spesa.
ROMA. Domani, mercoledì 3 febbraio, alle ore 11.30, Il segretario Generale USAE, Adamo Bonazzi, unitamente all’On. Pietro Laffranco ed al Sen. Maurizio Gasparri, presso la Camera dei Deputati, presenterà alla stampa il documento programmatico FSI-USAE “per una sanità senza padrini e senza padroni” contenente proposte per politiche migliorative del servizio sanitario nazionale.
FSI - Federazione Sindacati Indipendenti - è la federazione sindacale dell’USAE (confederazione nazionale che conta oltre 400.000 associati in Italia con 18 strutture regionali e oltre 75 strutture territoriali) maggiormente rappresentativa sul piano nazionale che organizza i lavoratori della sanità pubblica e privata, partecipa alle trattative e stipula i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro sia del settore pubblico che per il privato che ha promosso il documento programmatico “per una sanità senza padrini e senza padroni” contenente proposte per politiche migliorative del servizio sanitario nazionale.
Il documento, approvato dagli associati FSI, ha ottenuto il sostegno di oltre 60.000 (sessantamila) cittadini e operatori esterni all’organizzazione, che con grande convinzione hanno aderito sottoscrivendo il documento in una campagna di raccolta firme, che ha avuto inizio il 4 novembre 2015 in contemporanea in molte città e si è protratta sino al 20 dicembre con gazebo allestiti nelle principali piazze e banchetti presso gli ospedali più importanti di tutte le regioni.
Sia il documento con le proposte del sindacato che le firme in originale dei cittadini e dei lavoratori verranno consegnati al Gruppo parlamentare di Forza Italia affinché sia tradotto in iniziative parlamentari tese a Rivedere il Patto della Salute. E successivamente, sia alla conferenza che alle singole regioni, per chiedere di cambiare anche i piani sanitari regionali.
Il Patto per la Salute – infatti - nel prevedere le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) quali forme organizzative della medicina convenzionata ha tradito e rovesciato premesse legislative su cui poggiava tradendo così anche le aspettative dei cittadini e dei lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale.
La FSI, in considerazione della consolidata esperienza maturata al fianco dei lavoratori della sanità ha quindi elaborato proposte innovative per una complessiva riorganizzazione dell’intero settore capaci di consentire un miglioramento dei servizi conseguendo anche dei risparmi di spesa. In quest’ottica si inserisce anche il disegno di legge già presentato per l’istituzione dell’infermiere di famiglia in regime convenzionato.
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