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Robot prepara farmaci antitumorali

di Redazione

robot

La macchina legge il codice a barre che identifica ogni flacone, che poi viene caricato sull’apposito carrello e fotografato, assicurando in questo modo un doppio controllo.

FIRENZE. Lo specialista visita il paziente in ambulatorio ed effettua una prescrizione di terapia antiblastica che, attraverso un sistema informatizzato, viene inviata alla farmacia: il farmacista verifica la prescrizione e inserisce i parametri al computer che, a sua volta invia le informazioni ad un robot che si trova all’interno della cosiddetta “camera bianca”.

Qui c’è un tecnico dedicato a far funzionare la macchina che, con un sistema touch screen, richiama le preparazioni. Il robot legge il codice a barre che identifica ogni flacone, che poi viene caricato sull’apposito carrello e fotografato, assicurando in questo modo un doppio controllo. Successivamente, sempre il robot, riconosciuto il farmaco avvia il processo di produzione in maniera automatica: preleva il quantitativo, lo inserisce nella sacca, nella siringa o nel flacone a seconda dello schema di preparazione richiesto dal medico, per poi farlo fuoriuscire pronto all’uso. A questo punto la terapia è pronta e raggiungerà uno dei cinque centri oncologici aziendali.

Non è un racconto futuristico. E’ quanto accadrà, nei prossimi mesi, con la realizzazionenell’ospedale Santa Maria Annunziata della Unità Farmaci Antiblastici Centralizzata, che sarà unica per tutti gli ospedali dell’area fiorentina.

Si tratta di un progetto che prevede l’allestimento di un Laboratorio completamente automatizzato ed informatizzato all’interno di un sistema che seguirà il paziente durante tutto il periodo della terapia oncologica: dalla prescrizione del farmaco da parte dello specialista, al controllo del farmacista, alla preparazione da parte del tecnico, fino alla somministrazione nel reparto.

 

I costi. Il Centro sarà realizzato nella Farmacia del Santa Maria Annunziata: sono previsti adeguamenti strutturali degli attuali locali per un importo complessivo pari a 750.000.00 euro.

I lavori inizieranno alla fine dell’anno in corso e si concluderanno entro la primavera del 2017.

Ulteriori 400.000.00 euro saranno spesi per l’acquisto dei robot. In totale l’investimento complessivo sarà di 1.514.937,60 ( di cui 1.356.000 finanziati con apposite delibere da parte della giunta della regione Toscana e la parte restante autofinanziata e già nel piano di investimenti) per l’acquisizione dei software di gestione per la cartella clinica oncologica e per la realizzazione e l’approntamento dei locali con le specifiche caratteristiche (dal controllo di accesso tramite badget ai sistemi di segnalazione visivi ed acustici, dall’installazione dei dispositivi di decontaminazione, agli impianti di alimentazione per la componete tecnologica, ecc…).

 

 

La terapia oncologica è sempre più efficace, ed è in grado di prolungare e migliorare la qualità della vita degli ammalati di tumore e –spiega la dottoressa Angela Ribecco, attualmente direttore della Struttura Semplice Dipartimentale di Oncologia Medica dell’Ospedale S. Giovanni di Dio- l’allestimento dei farmaci antiblastici è una fase importante e delicata della terapia oncologica: ogni preparazione deve essere personalizzata per il singolo paziente e la robotizzazione della centrale, con i conseguenti controlli automatici garantirà la correttezza della prescrizione, riducendo il rischio di errore farmacologico e introducendo una maggiore tracciabilità di tutto il processo”.

 

La clean room. Tutto il sistema lavorerà in un circuito chiuso e con l’automatizzazione aumenterà la sicurezza, sia per i pazienti sia per gli operatori. In particolare il progetto prevede la specifica realizzazione della cosiddetta “camera bianca oclean room”: è il laboratorio vero e proprio “confinato” e per certi versi “ermetico” ovvero un ambiente nel quale aerazione, ventilazione, filtrazione d’aria, materiali di costruzione e procedure operative, sono regolamentate per controllare la concentrazione e la qualità di particelle presenti nell’aria e per rispondere a livelli di pulizia adeguati con tutti gli accorgimenti necessari affinché il farmaco possa essere assemblato in condizioni asettiche con classi di contaminazione secondo le più rigorose normative vigenti.

Gli ambienti previstiti all’interno della clean room saranno: un laboratorio per la preparazione di farmaci con sistema robotizzato; un ulteriore laboratorio per la preparazione di farmaci chemioterapici antiblastici manuale sotto cappa; un terzo laboratorio per confezionamento farmaci; un locale magazzino; sono previsti 3 filtri per passaggio di classe di contaminazione più un filtro di emergenza con doccia, i locali accessori ed esterni all’area sterile tra cui wc, area lavoro e controllo, area relax.

 

In considerazione dell’impatto epidemiologico della malattia oncologica –prosegue la dottoressa-, parallelamente agli indubbi progressi terapeutici, con costante incremento di complessità, era necessario un miglioramento della qualità dei vari processi dell’iter terapeutico, sia in termini strettamente tecnici, che di monitoraggio e governo clinico” –aggiunge la dottoressa-.

 

Facilità nella gestione dei rifiuti speciali, meno sprechi di farmaco e incremento di produzione, possibilità di raggruppare i preparati sia in funzione delle materie prime utilizzate, sia in base alle prescrizioni per singolo paziente ma, soprattutto, lasciare ai reparti ospedalieri la sola funzione di somministrazione, sono alcuni dei vantaggi che deriveranno dalla Unità Farmaci Antiblastici Centralizzata.

 

Si stima che un robot mediamente garantirà tra le 12/15 preparazioni all’ora e, a regime, la struttura potrà essere disponibile anche per gli altri ospedali della Usl Toscana centro (Prato e Pistoia).  

Attualmente nell’area fiorentina la preparazione dei farmaci antiblastici avviene in tre sedi ospedaliere, all’interno delle oncologie: nell’Ospedale del Mugello, nell’Ospedale S. Giovanni di Dio e nell’UFA (Unità Farmaci Antiblastici) dell’Ospedale S. Maria Annunziata. Quest’ultima prepara anche i farmaci per l’Ospedale Serristori.

 

Per la dottoressa Ribecco le parole chiave alla base dell’innovativo sistema sono: tracciabilità ,sicurezza, razionalizzazione dei costi.

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