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Nuovi progetti per l'Ospedale Galliera di Genova

di Elvira La Montagna

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La presenza costante della struttura ospedaliera sulle televisioni locali e nazionali premia il nosocomio genovese per gli sforzi assistenziali compiuti finora.

GENOVA. Ancora una volta TV2000 si occupa di una struttura d'eccellenza Italiana, tornando all'Ospedale Galliera di Genova ed incontrando il Coordinatore Scientifico Andrea Rollandi che, nella puntata del programma “Il mio medico”, annuncia un progetto pilota, esclusivo ed innovativo, a dimostrazione dell'avanzamento di un'alta tecnologia che permette una novità in termini di assistenza qualitativa.

Anche il TGR all'interno di Buongiorno Regione si è occupato di esporre le caratteristiche di questo progetto unico nel suo genere, dal nome MO.DI.PRO (modello dimissione protetta). Rivolto a quei pazienti anziani che sono quasi pronti ad essere dimessi ma hanno bisogno di aiuto per un trasferimento mentale graduale verso il rientro a domicilio.

Il Direttore Geriatrico Alberto Pilotto spiega a TV2000 che l'anziano fragile ha bisogno di raggiungere un alto grado di soddisfacimento sia delle condizioni bio-fisiologiche sia della sfera psicologica, comportamentale e sociale.

Ricreando un'area che si avvicina il più possibile al proprio domicilio, il paziente riacquista fiducia in se stesso e si sente pronto a rientrare nel proprio ambiente con una migliore consapevolezza e autonomia in un modo graduale.

Questo progetto prevede un'assistenza dettagliata e informatizzata in uno spazio nel quale è evocata l'immagine del domicilio, con dettagli ricercati che “svezzano” il paziente dalla condizione ospedaliera accompagnandolo al momento più appropriato per il rientro. Le caratteristiche molto confortevoli, prevedono una zona giorno, una zona cucina, uno spazio per l'ospite, uno spazio per la notte.

Allo stesso tempo lo spazio è super tecnologico poiché sfrutta principi di robotica e domotica per garantire al meglio l'assistenza.

Le tecnologie utilizzate sono:

– accelerometri, kinect, sensori di movimenti che permettono di conoscere le attività che la persona svolge durante il giorno per avere una fotografia delle sue autonomie funzionali e strumenti che incentiveranno le capacità cognitive;

– tele-assistenza tramite dispositivi che permettono la rilevazione di parametri vitali e il colloquio con il medico (che visita personalmente il paziente due volte al giorno);

– telecamere che non ricreano immagini per il rispetto della privacy del paziente, ma le trasformano in segnali esaminabili con programmi computerizzati che permettono di analizzare il tipo di movimento e di intervenire in caso di necessità.

Questo appartamento all'interno dell'ospedale ospiterà i pazienti per un periodo massimo di 5-7gg, e in futuro, conclude Andrea Rollandi, il progetto più avanzato ricreerà foto, colori, immagini di provenienza del luogo del paziente, per garantire un'assistenza personalizzata.

I primi risultati emersi dimostrano l'entusiasmo e la gratitudine degli ospiti, ma i dati raccolti nel corso del tempo saranno utilizzati per verificare il raggiungimento degli obiettivi, l'adeguatezza degli spazi, delle tecnologie e il grado di soddisfazione del paziente.

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