GENOVA. In un bellissimo articolo scritto da Frank Swain per New Scientist, tradotto e pubblicato sul N° 1038 di Internazionale, si tenta la conduzione di un'analisi, relativa allo scriteriato impiego di molecole antibiotiche, con riflessioni, attraverso un ampio sguardo a ritroso, su possibili soluzioni alternative.
E' evidente ai più che in questi ultimi trent'anni vi sia stato un abuso nell'uso di antibiotici; si continuano ad utilizzare molecole anche in assenza di evidenze scientifiche. Il Ministero della Salute ha pubblicato, è del 2008 la prima edizione con revisione a tre anni, le Linee Guida in cui spiega, in maniera assolutamente scientifica, quando, come e dove viene consigliato l'impiego degli antibiotici in chirurgia. Queste L.G. mirano a proporre agli operatori sanitari criteri basati sulla raccolta sistematica di prove scientifiche integrate dall'esperienza clinica, per definire come e quando sia appropriato procedere all'antibiotico profilassi nella chirurgia dell'adulto. La frequenza delle infezioni ospedaliere è tutt'altro che trascurabile e la profilassi perioperatoria, in Italia e all'estero, per nulla codificata! Anzi lo sarebbe, codificata, ma la realtà quotidiana manifesta uno scarsissimo rispetto delle valenze scientifiche. Inoltre l'uso indiscriminato di antibiotici ha portato ad una rapida insorgenza di resistenze batteriche, con conseguente serio rischio di insorgenza di quadri infettivi difficili da risolvere.
A tutti noi è capitato di osservare come, per esempio, nelle ernioplastiche con apposizione di protesi, spesso polipropilene, il chirurgo pretenda la somministrazione di antiobotico. Bene questo rito, perchè di solo gesto rituale si può trattare, non ha alcuna valenza scientifica! Le L.G. ministeriali ne sconsigliano l'impiego ! Tutto ciò vale anche nelle V.L.C.! E così si potrebbe proseguire anche per altre procedure chirurgiche. Per non aggiungere il, quasi sempre, mancato rispetto del TIMING della profilassi, risultato: molecole inutili in tempi sbagliati! E' cosa assai rara confrontarsi, in materia di infezioni chirurgiche e ospedaliere, con Chirurghi che ragionano, in base a criteri che comprendono: i fattori di rischio e le relative condizioni, la durata dell'intervento, benefici e rischi della terapia antibiotica....
L'autore del "nostro" articolo propone uno sguardo, con una seria riflessione, su possibili alternative all'uso massiccio di antibiotici. Il suo ragionamento è per nulla nuovo, ma si basa su alcune banali, ma efficaci, osservazioni compiute già nel XIX secolo.
Con orgoglio d'Infermiere, leggo che che una delle alternative proposte dall'autore dell'articolo è quella adottata da F. NIGHTINGALE durante la guerra di Crimea.
La nostra progenitrice aveva capito che i soldati britannici avevano più probabilità di morire per una malattia presa in un ospedale da campo che non in battaglia; La NOSTRA divenne famosa per aver ridotto drasticamente il tasso di mortalità, in quegli ospedali da campo, introducendo una una serie di novità come spalancare le finestre! Tornata a casa , NIGHTINGALE, applicò negli ospedali britannici ciò che aveva imparato sui campi di battaglia. "I reparti pieni di aria e di luce costruiti secondo le sue indicazioni si chiamarono corsie NIGHTINGALE: stanze lunghe e strette con finestre a ghigliottina che arrivavano sino al soffitto e permettevano all'aria di circolare". Un esempio sono gli ospedali a raggiera, costruiti a fine '800 con le camere rivolte verso sud, che lasciavano entrare per molte ore la luce del sole che uccide i batteri nell'aria e sulla pelle! Un rimedio naturale che abbiamo dimenticato!
Negli anni '60 del '900 si credeva vinta la guerra contro le malattie infettive; veniva creato un antibiotico dopo l'altro, il fattore aria fresca non interessava più! L'idea che il sole e l'aria fresca facciano bene è rimasta nella coscienza popolare, ma non negli ospedali che sono stati costruiti con criteri e materiali assolutamente innovativi che, però, hanno presentato una, sostanziale, dicotomia con la natura. Sono state abolite le finestre di grandi dimensioni per lasciare posto a sistemi di aereazione artificiali, che sono risultati, spesso, a causa degli elevati costi di manutenzione, fonte di infezioni nosocomiali.
Dagli anni '90, in Britannia, il numero delle case farmaceutiche che si dedicano alla ricerca, in questo settore, sono scese da 18 a 4. Alcune malattie, finora controllabili, stanno diventando molto più pericolose per la nostra salute.
Allo studio varie alternative. Tra queste ci sono i farmaci quorum blocking, che invece di uccidere i batteri gli impediscono di attaccare. Questi farmaci hanno meno probabilità degli antibiotici convenzionali di rendere i batteri resistenti. Un'altra terapia alternativa è quella con i batteriofagi, usando virus geneticamente modificati per distruggere i batteri.
Nel frattempo che che queste terapie diventino convenzionali, ci potremmo preparare all'era post-antibiotica ricordando alcune lezioni dell'era pre-antibiotica. Nessuno sostiene che spalancare le finestre sia la panacea di tutti i mali, ASSOLUTAMENTE NO, ma qualche modifica architettonica degli ospedali potrebbe risultare soddisfacente alla bisogna.
Un'altro vecchio metodo atto a prevenire le infezioni ospedaliere è quello riguardante il lavaggio delle mani. In area Commonwealth questa pratica è molto diffusa, grazie, anche, ad una serie di raccomandazioni specifiche emanate dall'O.M.S. E' interessante aumentare le nostre informazioni abbinando la lettura dei libri di A. GAWANDE e della tesi di laurea di Celine dedicata a I. SEMMELWEIS.
Altro capitolo è quello riguardante l'utilizzo dei guanti. Purtroppo, ancora oggi e troppo spesso, si confonde il lavaggio delle mani con l'indossare i guanti! E anche sulle modalità del loro utilizzo sarebbe opportuno spendere, magari in un'altra occasione, alcune parole.
Come si può evincere da queste poche battute, una delle battaglie sanitarie del futuro passa attraverso uno studio che rivaluti alcuni sistemi del passato e l'utilizzo del "SISTEMA NATURA", senza privarsi, però, delle tecnologie che presente e futuro sapranno opzionarci. Certi che, come spesso accade, noi Infermieri sapremo risultare i maggiori e migliori rappresentanti di queste vecchie/nuove istanze.
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