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Infermieri all'Estero: il punto di vista di chi fa selezione

di Andrea Cataldo

Infermieri

Nurse24.it ha intervistato Michela, esperta del settore, italiana trasferitasi in Inghilterra e con un passato tra Emirati Arabi, Danimarca, Olanda e Norvegia.

Ormai il fenomeno dell’emigrazione infermieristica è diventato sempre più diffuso, molti colleghi non riuscendo a trovare sbocchi lavorativi in Italia valutano l’opportunità di trasferirsi all’estero; e proprio per questo non è difficile trovare interi quartieri in Inghilterra o in Germania abitati da infermieri italiani.

Nurse24.it ha voluto approfondire questo fenomeno da un punto di vista diverso, cioè quello di chi si occupa di reclutamento; infatti sono innumerevoli le società che a volte anche in collaborazione con i Collegi Ipasvi selezionano infermieri italiani per cliniche estere.

Abbiamo ascoltato Michela (il nome è fittizio per non favorire nessuna azienda privata) è una di queste, laureata in lingue e letterature straniere, inglese e spagnolo fa questo lavoro da 4 anni.

Cosa spinge a valutare l’ipotesi di andare a lavorare in Inghilterra e quali sono le prospettive che vengono offerte agli infermieri?

Le ragioni che spingono gli infermieri ad emigrare sono principalmente quattro:

1) Stabilita’ economica.
2) Valorizzazione della propria professione.
3) Possibilita’ di lavorare in un ospedale pubblico.
4) Possibilita’ di continuare gli studi.

Quali sono le difficoltà che si trovano in Inghilterra e come viene affrontato il problema della lingua?

La difficoltà più grande è rappresentata dalla lingua e dall’ adattarsi ad una cultura diversa. Non siamo tutti pronti a questo tipo di esperienza e a volte, purtroppo, lo si realizza durante l’esperienza. I primi 6 mesi sono i piu’ duri, perche’ nonostante le prime settimane di corso e l’affiancamento, l’inserimento è sempre un po’ traumatico. Si tratta comunque di lavorare in un ambiente completamente nuovo, organizzato diversamente da come si e’ abituati e con procedure diverse. C’è’ molto lavoro e non riuscire ad interagire con il proprio team come si vorrebbe per motivi linguistici è piuttosto frustrante. Ovviamente con il passare dei mesi la situazione migliora.

Per quale clinica effettuate reclutamento e che tipologia di contratto proponete?

Noi lavoriamo con ospedali pubblici che offrono contratti a tempo indeterminato e anche con l’agenzia NHS Professionals, l’agenzia pubblica dell’NHS che offre professionisti a contratto agli ospedali pubblici. Con l’NHS Professionals il contratto e’ di 12 mesi rinnovabile.

Come è organizzata l’assistenza e quali sono le differenze con l’Italia?

Una volta che gli infermieri hanno superato il colloquio e accettato l’offerta di lavoro, le mie colleghe si mettono in contatto con loro, sia via telefono che via email per richiedere tutti i documenti necessari per completare il processo di assunzione. Agli infermieri viene fatta firmare una delega che ci permette di contattare il collegio NMC per loro, in modo da poter tenere sotto controllo il proceso di registrazione e intervenire nel caso ci fossero dei problemi. Organizziamo anche l’assegnazione dell’alloggio e il trasferimento in UK. Il giorno del loro arrivo, le mie colleghe vanno all’ereoporto ad accogliere gli infermieri e portarli negli alloggi assegnati. Io mi occupo della parte che precede il colloquio, quindi questo lavoro è svolto dalle mie colleghe che si trovano negli uffici in UK e Irlanda.

Sono molti gli italiani che reclutate e come vengono visti dai professionisti della sanità Inglese?

Siamo una delle agenzie che ha reclutato più infermieri italiani negli ultimi anni, ma anche spagnoli e portoghesi; devo dire che l’infermiere italiano è ben voluto negli ospedali inglesi e apprezzato per la preparazione.

Sei a conoscenza di qual è la carriera che in Inghilterra un infermiere può intraprendere?

In Inghilterra, gli infermieri che lavorano nel pubblico, vengono inquadrati in un Band una fascia specifica che indica il livello di esperienza. I neolaureati sono classificati “Band 5” , ma all’interno di questo livello ci sono altri punti intermedi che identificano l’anzianita’. Da Band 5 si può arrivare fino a Band 9, che e’ il livello piu’ alto, a cui fanno parte figure professionali che difficilmente si trovano in reparto, ma che gestiscono i vari reparti anche da un punto di vista amministrativo ed economico. E’ difficile trovare delle corrispondenza con i ruoli italiani, dato che in Uk ci sono molti livelli intermedi. L’ascesa professionale e’ aperta a tutti e per passare da un Band a quello superiore, occorrono, esperienza, studio e superare anche degli esami. Di solito gli ospedali cercano di promuovere l’avanzamento di carriera dei membri del proprio staff, pagando anche i corsi di specializzazione, ma sta anche all’infermiere dimostrare le proprie capacita’e la volonta’ di progredire.

Come mai ci sono così tante società che reclutano infermieri per l’estero?

Gli ospedali pubblici inglesi non organizzano concorsi per assumere personale sanitario, come in Italia. Ogni ospedale ha un ufficio per le assunzioni che si affida e si affida ad agenzie private, come la nostra, per le assunzioni internazionali

Come mai ti occupi di reclutamento?

Sono laureata in Lingua e Letterature straniere moderne, inglese e spagnolo e mi sono interessata di turismo negli anni successivi alla laurea. Dal 2012 lavoro nel recruitment grazie ad una piccola agenzia spagnola, che mi ha chiesto una collaborazione perché parlavo sia l’inglese che lo spagnolo che l’italiano. Ho iniziato a lavorare con dottori e infermieri per gli Emirati Arabi, Danimarca, Norvegia, Olanda. Poi nel 2014 mi sono trasferita in Uk dove ho lavorato preso l’ufficio dell’NHS Professionals nel dipartimento di recruitment per il Kent. Poi da febbraio 2015 ho inziato questa nuovo avventura per una azienda inglese, come recruiter coordinator che ancora continua.

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