Stiamo entrando in un mondo fantastico, per molta parte sconosciuto, quello della mente umana. Le nostre conoscenze al riguardo sono molto primordiali, potrei paragonarle a quelle dell'uomo delle caverne rispetto ai progressi tecnologi odierni.
Il nostro cervello appare un 'essere' sconosciuto e sopratutto estrememamente complesso. Per chi segue le trasmissioni televisive di Focus sui progressi della scienza nel campo dello studio del cervello appare più facile comprendere la complessità di questo problema.
I moderni computer sono anche essi primordiali rispetto alla complessità delle connessioni cerebrali.
L'evoluzione di milioni di anni ha forgiato 'un super-computer', il nostro cervello di cui iniziamo a capire il funzionamento e l'anatomia dei suoi milioni di chip. E con le moderne tecnologie la velocità della conoscenza sta avanzando a ritmi rapidi.
Non mi addentrerò sulle disquisizioni filosofiche o metafisiche di dove finisce la conoscenza dei meccanismi neurofisiologici e neuroelettrici e del loro significato funzionale e la nascita della coscienza personale, della distinzione del bene e del male, del rapporto con l'altro e del problema di un 'Io personale' e dell'anima.
Sono bei problemi che dovranno essere affrontati e sui cui ci si dovrà confrontare per comprendere e crescere.
Ma ciò che vi voglio raccontare si riferisce a quello che è accaduto nei laboratori della Harvard University, negli Usa, e che riguarda due scimmie.
La prima avrebbe dovuto controllare i movimenti della seconda.
Lo studio è servito per verificare le possibilità per un paziente paretico agli arti inferiori per trauma midollare accidentale, di controllare i movimenti dei muscoli attraverso un meccanismo neuronale, bypassando la lesione.
Per non paralizzare nessuno dei due animali i ricercatori hanno utilizzato due animali, 'il master' che comanda e il suo 'avatar' che subisce. La scimmia master aveva un chip immesso nel cervello in grado di controllare l'attività di 100 neuroni.
La seconda, l'avatar aveva 36 elettrodi collegati con il midollo in grado di determinare i movimenti di un arto.
Il chip della scimmia master era collegato tramite uno scanner cerebrale al joystick della scimmia avatar sedata. La scimmia master è stata in grado di dettare i movimenti a quella avatar e dell'arto collegato nel 98% dei casi. Siamo appena agli inizi, il cammino sarà lungo, ma la possibità di fare riprendere a camminare le persone paretiche appare iniziato. Su Nature communications.
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