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editoriale

Dottori magistrali e assistenti infermieri

di Giordano Cotichelli

Dare più medaglie (e punizioni). Aumentare onorificenze e promozioni. Questo si fa quando si sta perdendo una guerra. E la guerra che si sta perdendo oggi è quella del mantenimento di un servizio sanitario nazionale, universalista e funzionale ai bisogni di salute della collettività. La frase iniziale, non meglio attribuita ad un generale prussiano, verso la fine della Grande Guerra, sembra calzare a pennello per descrivere lo stato attuale del welfare italiano. I toni trionfalistici per l’ampliamento delle lauree magistrali infermieristiche in campo clinico si smorzano di fronte alla realtà delle cose e non riescono a sedare l’amarezza, manifestata da più parti, per l’introduzione della nuova figura sanitaria dell’assistente infermieristico.

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