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Casse previdenziali private, tavola rotonda a Roma

di Redazione

Tavola rotonda, ieri a Roma, sul ruolo delle casse previdenziali regolate dal decreto legislativo n. 103, a vent'anni dalla loro nascita. Si è parlato anche degli effetti della legge di bilancio appena approvata dal Parlamento.

Un momento del dibattito (foto Ipasvi)

Gli argomenti della tavola rotonda

Tra i partecipanti, Mario Schiavon, presidente Enpapi, e Ausilia Pulimeno, presidente del collegio dei revisori dei conti della Federazione Ipasvi.

Tracciato il quadro di un graduale percorso di crescita che ha portato gli enti previdenziali a essere veri e propri enti polifunzionali, con ambiti di intervento che investono anche il fronte dell'assistenza e del welfare in generale. Questo in virtù delle innovazioni introdotte dalla legge n. 243 del 2004.

All'ordine del giorno, anche le politiche a favore della libera professione, ovvero contributi e agevolazioni per gli iscritti che abbiano intrapreso questo percorso e che per questo abbiano bisogno di finanziamenti per avviare l'attività in proprio.

Tutte le Casse riunitesi ieri a Roma, poi, sono associate a Emapi (ente di mutua assistenza per i professionisti italiani), che offre tutela per i grandi interventi chirurgici e i gravi eventi morbosi, così come per le ipotesi di invalidità permanente da infortunio.

Si è parlato anche degli effetti della legge di bilancio appena approvata dal Parlamento. Uno di questi riguarda la ricongiunzione dei contributi versati a casse diverse, finalmente cumulabili gratuitamente ai fini pensionistici.

In pratica, chi ha versato contributi, relativi a periodi non coincidenti, in diverse forme pensionistiche obbligatorie, può dal primo gennaio 2017 cumularli gratuitamente, in alternativa agli attuali istituti della ricongiunzione onerosa o della totalizzazione.

La norma riguarda sia i lavoratori dipendenti che i lavoratori autonomi e parasubordinati iscritti in regimi Inps, ma anche a Casse professionali obbligatorie.

La Legge di Bilancio approvata dal Senato il 7 dicembre e in attesa di essere pubblicata in Gazzetta ha infatti previsto al comma 195 la possibilità di ricongiunzione anche ai contributi versati agli enti di previdenza di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, estendendo l'istituto del cumulo ai periodi contributivi maturati presso le forme pensionistiche obbligatorie di base relative a lavoratori autonomi e gestite da persone giuridiche di diritto privato.

A differenza che nella totalizzazione (anch'essa gratuita) dove i periodi contributivi danno luogo a quote di trattamento pensionistico calcolate secondo il sistema contributivo, nell'istituto del cumulo ogni quota di trattamento è determinata mediante i criteri di calcolo inerenti (secondo la rispettiva disciplina) alla corrispondente quota di anzianità contributiva.

La possibilità di accesso al cumulo dei contributi è prevista in favore dei soggetti che abbiano conseguito il requisito di anzianità contributiva (per la pensione) indipendente dall'età anagrafica, requisito attualmente pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini ed a 41 anni e 10 mesi per le donne.

Fonte Ipasvi

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