Nurse24.it
chiedi informazioni

Attualità Infermieri

Violentò un'infermiera, autista del 118 condannato a 7 anni

di Redazione

Il Tribunale di Potenza ha condannato a sette anni, con interdizione dal pubblico servizio, un autista del 118 dell'Azienda sanitaria di Potenza. L'uomo, di 46 anni residente in provincia di Matera, è stato ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di un'infermiera durante un turno di lavoro: lo ha reso noto la Cgil Fp di Potenza che ha sottolineato come la sentenza metta un punto fermo su una vicenda dolorosa.

Condannato autista 118 per violenza sessuale ai danni di un'infermiera

ambulanza 118

Condannato a 7 anni un autista del 118 dell'Asl di Potenza ritenuto responsabile di violenza sessuale ai danni di un'infermiera.

Prima l’ha palpeggiata nelle parti intime all’interno dell’ambulanza, quindi, l’ha costretta con la forza a subire un rapporto sessuale sul lettino della postazione del Pronto soccorso nel quale stavano lavorando. È stata una vera e propria notte da incubo, che si fatica anche a raccontare, quella vissuta da un’infermiera all’epoca 34enne residente nel potentino.

I fatti risalgono al mese di febbraio del 2022, quando un’infermiera del 118, in servizio in una postazione della Val d’Agri, in provincia di Potenza, denunciò il collega autista di ambulanza, che fu arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Nella giornata del 3 ottobre 2023, per l’uomo è arrivata la condanna dal Tribunale di Potenza.

La condanna a 7 anni e l'interdizione dal pubblico servizio dell'autista del 118 dell'Asp per violenza sessuale nei confronti di un'infermiera durante il turno di lavoro – scrive in una nota la Fp Cgil di Potenza - mette un punto fermo su una vicenda dolorosa che ha coinvolto in modo tragico la vittima di abusi, che porterà per sempre con sé un carico di sofferenza, ma che coinvolge ciascuno di noi, richiamandoci alle nostre responsabilità.

La Segretaria generale Fp Cgil di Potenza, Giuliana Pia Scarano e Sandra Guglielmi, Segretaria Fp Cgil di Potenza, ricordano che immediatamente come Fp Cgil ci siamo stretti alla lavoratrice che, con immaginabili difficoltà, ha denunciato l'accaduto, senza tuttavia che scattasse davvero quella rete di condanna e indignazione collettiva che ci si attende in casi del genere. Ci siamo associati da subito alla sua rabbia e al suo dolore, ritenendo inammissibile che una donna debba subire molestie e violenza ed inaccettabile che questo accada sul luogo di lavoro, durante un turno di lavoro, da parte di un collega.

Questa storia è una pagina nera che rischia, in maniera assolutamente errata, di macchiare l’immagine di operatori al servizio della salute pubblica – continuano - ogni giorno impegnati per salvaguardare le cure e l’integrità fisica e psicologica della popolazione. Una ferita profonda che ha bisogno, per essere curata, sicuramente di un cambio di passo culturale, ma che esige, nell’immediato, interventi decisi e concreti atti a tutelare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Pertanto ritorniamo a chiedere, come già fatto nell’imminenza dell’accaduto, all’azienda sanitaria l’istituzione di un tavolo per condividere un protocollo sulla sicurezza degli operatori, prevedendo un sistema stringente di controlli, e il coinvolgimento dei lavoratori per la sicurezza per integrare in maniera più incisiva nel documento di valutazione dei rischi aziendale il rischio di violenza e molestie anche di genere esattamente come ogni altro rischio connesso all’ambiente lavorativo, individuando le relative misure di prevenzione e protezione. È necessario garantire sicurezza. Fare quadrato contro la violenza e lanciare segnali inequivocabili. È un preciso obbligo del datore di lavoro e un impegno vincolante per noi tutti.

Scopri i master in convenzione

Commento (0)