Un infermiere su cinque è in procinto di abbandonare volontariamente la propria organizzazione/professione. È quanto emerge dai risultati preliminari di un’indagine condotta dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Trento, che fotografa il livello di soddisfazione, coinvolgimento ed engagement lavorativo degli infermieri trentini. I dati evidenziano una situazione preoccupante: il 21,4% del campione intervistato ha dichiarato l’intenzione di lasciare volontariamente la propria organizzazione o la professione entro l’anno.
L’indagine condotta su oltre 1000 infermieri
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Dai dati emerge che il 21,4% di infermieri trentini intende lasciare volontariamente.
L’indagine, condotta tra novembre e dicembre 2024, ha coinvolto 1099 infermieri attraverso un questionario anonimo online.
Lo studio ha analizzato il coinvolgimento organizzativo, la soddisfazione lavorativa, l’engagement professionale e l’intenzione di abbandono della professione o dell’azienda di appartenenza.
I risultati preliminari mostrano un coinvolgimento lavorativo medio (49,2/90), con livelli medio-bassi di senso di appartenenza e obbligo morale nei confronti dell’organizzazione.
La soddisfazione complessiva è discreta (75,4/140), con punti di forza nelle relazioni interpersonali e nei contenuti del lavoro, ma con carenze significative su retribuzione, opportunità di carriera e riconoscimenti professionali. Preoccupante anche l’engagement lavorativo, con livelli bassi nella dimensione "vigore", che misura la motivazione e l’energia nel lavoro quotidiano.
Uno su cinque vuole lasciare
Dai dati emerge che il 69,2% degli infermieri non ha intenzione di cambiare, mentre il 21,4% intende lasciare volontariamente. Di questi, il 16,2% vuole abbandonare la propria azienda, mentre il 5,2% è deciso a lasciare la professione infermieristica. Un ulteriore 9,4% prevede di uscire per motivi non volontari, come il pensionamento.
L’analisi ha inoltre evidenziato alcuni fattori protettivi: il coinvolgimento emotivo e il senso di responsabilità verso l’organizzazione riducono la probabilità di abbandono, mentre una maggiore soddisfazione lavorativa è associata a una minore intenzione di lasciare il proprio impiego.
Interessante anche il dato sull’età: all’aumentare degli anni, la propensione al cambiamento si riduce leggermente.
Appello alle istituzioni
I risultati dell’indagine sottolineano la necessità di un intervento politico e organizzativo per migliorare le condizioni lavorative e il benessere degli infermieri.
Il presidente di Opi Trento, Daniel Pedrotti, ha ribadito l’urgenza di strategie concrete e a lungo termine: Occorre un approccio proattivo per trattenere e valorizzare i professionisti, riducendo le attività burocratiche e garantendo maggiore coinvolgimento e riconoscimento
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L’Ordine degli infermieri di Trento, fa sapere, proseguirà l’analisi dei dati per fornire indicazioni precise su come affrontare questa sfida cruciale per la sanità provinciale.
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