1.527 persone sono rimaste ferite nella calca che si è scatenata sabato sera in piazza San Carlo a Torino dopo l’esplosione di un petardo o la caduta di una transenna. Un bambino di 7 anni, una ragazza e una donna di 38 anni sono in gravi condizioni.
Panico a Torino, il grazie agli infermieri
Un video mostra un ragazzo a torso nudo che dopo il terzo gol del Real Madrid alza all’improvviso le braccia, mentre attorno a lui e a due suoi amici si crea il vuoto, e la folla inizia a fuggire. Per ora la Procura non ha parlato di indagati.
Sui social si stanno diffondendo messaggi di ringraziamento agli infermieri e agli operatori sanitari che fin da subito si sono adoperati per soccorrere e assistere i feriti giunti negli ospedali di Torino e in quelli delle città limitrofe.
”Per chi non lo avesse compreso o nutrisse ancora dei dubbi in merito – scrive su Facebook Alessandro Beux, presidente del comitato centrale della federazione nazionale Tsrm, Tecnici sanitari di radiologia medica – la sanità pubblica c’è, funziona e lo fa attraverso l’azione dei suoi meravigliosi professionisti. La politica e i decisori dovrebbero, però, cominciare a riconoscergli concretamente questo valore, investendo su di loro che sono sia il cuore che il cervellon del sistema”.
Laura, infermiera a Torino: Sembrava una guerra, ma li abbiamo curati tutti
Una notte così, noi che l’abbiamo fatta, ce la ricorderemo tutta la vita. Così Laura Zia, infermiera del Pronto soccorso delle Molinette di Torino, in un'intervista al Corriere della Sera.
In sedici anni di esperienza Laura, che di anni ne ha 36, una maxi-emergenza del genere non l'aveva ancora vissuta così a pieno. Intorno alle 22.30 di sabato sera è arrivata la chiamata alle Molinette con la quale ci avvisavano — spiega — che c’era una verosimile bomba in piazza San Carlo, poi sembrava una bomba carta, poi una cancellata caduta. Insomma, è arrivato di colpo un grosso flusso di pazienti, e a cascata sono arrivati tutti i reperibili e quelli che si devono attivare in questo caso
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È stata una notte di vero delirio, sembrava un triage di guerra e la cosa che Laura ricorderà di più, tra persone che arrivavano con taxi, macchine della Finanza, pullman o a piedi, è il lavoro di squadra: Ricorderò sempre gli specializzandi. I medici. Il collega che passava di lì in moto, ha visto, si è messo la divisa e ha iniziato a suturare. In quel momento lì, vedi l’unione
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