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Denunciano carenze di organico, infermieri rischiano il posto

di Redazione

Orari di lavoro impossibili, fino a 200 ore da recuperare e che di fatto vengono regalate all’azienda, carenza di organico, rapporti difficili con la direzione aziendale. Due infermieri sindacalisti dell’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani di Roma lo hanno detto a chiare lettere in un’intervista a Radio Onda Rossa e adesso rischiano il licenziamento.

Orari di lavoro impossibili, infermieri denunciano e rischiano il posto

spallanzani

La protesta allo Spallanzani

I due infermieri, Lorenzo Fanelli dei Cobas, e Alessia Arcangeli della Rsu aziendale, hanno infatti ricevuto una contestazione di addebito disciplinare. Secondo l’azienda, infatti, il loro comportamento è stato disciplinarmente rilevante e di una gravità tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro.

La commissione disciplinare si è riunita l’altro giorno, mentre davanti allo Spallanzani i colleghi hanno organizzato una manifestazione di protesta. La decisione finale si saprà tra un paio di mesi. Intanto la Rsu aziendale ha proclamato lo stato di agitazione per denunciare le condizioni di lavoro degli operatori dello Spallanzani e le possibili conseguenze sulla qualità dell’assistenza prestata. Per porre fine immediatamente ad ogni azione ingiustamente repressiva da parte dell’amministrazione verso i lavoratori e per l’immediato ritiro dei procedimenti disciplinari ai danni di Lorenzo Fanelli e Alessia Arcangeli scrive in una nota il coordinatore Rsu Adriano De Iuliis.

Appare estremamente grave la decisione dell’amministrazione di sanzionare, prevedendo addirittura il licenziamento, le dichiarazioni dei colleghi fatte in qualità di delegati sindacali – prosegue De Iuliis -. Riteniamo che le problematiche dell’Inmi Spallanzani non vadano nascoste e demonizzate, ma affrontate in un costante e costruttivo confronto con le parti sindacali.

I problemi dello Spallanzani

I sindacati denunciano carenza di organico, il mancato pagamento delle fasce, ore straordinarie non recuperabili e non pagate. Ore che, se recuperate – dice De Iuliis - porterebbero al collasso dell’istituto e che quindi vengono accumulate di anno in anno senza nessuna possibilità di usufruirne. In pratica vengono regalate ogni anno allo Spallanzani. Sono ampiamente documentabili dai tabulati del personale, situazioni di colleghi che ad oggi devono recuperare dalle 100 alle 200 ore di eccedenza. Si evidenzia quindi che l’organizzazione del lavoro all’interno dello Spallanzani non è ad oggi in grado di garantire il normale svolgimento dell’orario di lavoro previsto dal contratto. Non solo, ma scarica sulle spalle dei lavoratori il prezzo di una cronica carenza di organico.

La risposta dell’azienda

Orario di lavoro

La nuova turnazione – dice la direzione generale dello Spallanzani su Romatoday - risponde a esigenze organizzative conseguenti all’entrata in vigore della direttiva europea in materia di orario di lavoro e riposi. Tale turnazione (7-13/13-19/19-7) prevede l’effettuazione di 12 ore esclusivamente la notte (dalle 19 alle 7); peraltro il nuovo orario è stato applicato a seguito di una razionalizzazione dell’organizzazione dei ricoveri con conseguente alleggerimento dei carichi di lavoro notturni, garantendo pertanto il benessere psicofisico dei lavoratori.

Carenza di organico

Allo Spallanzani – dice la direzione generale - l’organico dei reparti di degenza in relazione ai posti letto attivi non è al momento carente, in quanto sono presenti di norma tutte le unità infermieristiche necessarie a coprire i turni nelle 24 ore. Eccezionalmente, nelle situazioni di emergenza dovute ad assenze improvvise degli infermieri - per malattia o permessi a vario titolo - per garantire comunque livelli adeguati di assistenza si utilizza, ad integrazione degli organici, personale in reperibilità o si opera attraverso modifiche organizzative dei turni del restante personale. Nei casi poi, di assenze prolungate del personale (per gravidanza o lunga malattia o aspettative per motivi familiari), gli infermieri vengono sostituiti da personale assunto per l’occorrenza a tempo determinato per tutta la durata dell’assenza, al fine di evitare riduzioni di organico. Da ultimo, nel caso di attivazione di posti letto aggiuntivi, in programma per i prossimi mesi, sarà preventivamente assunto ulteriore personale infermieristico a tale fine.

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