Aiop e Aris continuano a negare il rinnovo del contratto a oltre 200mila lavoratrici, lavoratori e professionisti della sanità privata e delle RSA, ma la nostra mobilitazione non si ferma. Non possiamo più accettare che chi ogni giorno garantisce la salute dei cittadini venga ignorato e sottopagato, mentre le strutture private accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale ricevono risorse pubbliche, lasciando senza contratto i propri dipendenti
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La protesta è per difendere dignità di lavoratrici e lavoratori Aris Aiop
Lo hanno dichiarato questa mattina, sotto il Ministero della Salute, i segretari nazionale Barbara Francavilla (Fp Cgil), Roberto Chierchia (Cisl Fp) e Ciro Chietti (Uil Fpl), ribadendo la necessità di un intervento istituzionale immediato per sbloccare le trattative.
I contratti della sanità privata sono fermi da sei anni, quelli delle RSA da tredici. È una vergogna. Le strutture private accreditate con il SSN ricevono finanziamenti pubblici, ma continuano a fare dumping contrattuale, penalizzando i propri dipendenti. È inaccettabile che Aiop e Aris chiedano ulteriori coperture economiche prima di avviare la trattativa, dopo aver già beneficiato delle risorse stanziate dalla legge di bilancio e dell’incremento delle tariffe sui rimborsi sanitari. Senza regole chiare sugli accreditamenti, questa situazione non cambierà mai
, proseguono.
A margine della mobilitazione, i segretari nazionali sono stati ricevuti al Ministero della Salute dal Capo di Gabinetto, Marco Mattei: abbiamo ribadito, ai vertici del dicastero, la necessità di vincolare l’accreditamento delle strutture private al rinnovo dei contratti collettivi, per garantire, agli operatori del settore privato, le stesse condizioni economiche e normative di chi opera nel pubblico
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Se le cose non cambieranno i cittadini pagheranno il prezzo più caro - concludono i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl -. Le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata, infatti, stanno lasciando le strutture accreditate per cercare condizioni migliori altrove. Aiop e Aris devono capire che, senza una valorizzazione concreta del personale, presto si troveranno senza operatori, pregiudicando la qualità dell’assistenza ai cittadini e nell’impossibilità di garantire i requisiti organizzativi minimi per un servizio pubblico di qualità. Il Governo e la Conferenza delle Regioni devono intervenire subito: chi non rinnova i contratti non può continuare a ricevere fondi pubblici. La nostra mobilitazione continuerà fino a quando non sarà garantito un contratto dignitoso per tutte e tutti
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