Riparte la mobilitazione per il rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (Ccnl) della Sanità Privata e delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), fermi rispettivamente da sei e tredici anni. La denuncia arriva dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che in una lettera indirizzata al Ministro della Salute Orazio Schillaci e al Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, esprimono forte preoccupazione per lo stallo delle trattative con le associazioni datoriali Aiop e Aris.
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: stop ai finanziamenti pubblici senza rinnovo contratti
Secondo le sigle sindacali, le controparti datoriali rifiutano di partecipare al tavolo di negoziazione senza l'impegno del Governo e delle Regioni a coprire interamente i costi degli aumenti contrattuali.
Una richiesta giudicata inaccettabile e irricevibile
, che ha portato alla ripresa delle proteste su tutto il territorio nazionale.
Nella lettera inviata alle istituzioni, i rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl ribadiscono la necessità di regole stringenti per l'accreditamento delle strutture sanitarie private, includendo l'obbligo di applicare contratti collettivi in vigore e in linea con le retribuzioni del settore pubblico.
A stesso lavoro, pubblico o privato, devono corrispondere stesso salario e stessi diritti
, sottolineano i sindacati.
Le organizzazioni sindacali denunciano il vergognoso immobilismo
che ha caratterizzato gli ultimi anni di trattativa e annunciano un'intensificazione della mobilitazione. Dopo il presidio del 31 gennaio sotto il Ministero della Salute, le proteste si estenderanno alle sedi di Aiop e Aris, nonché agli uffici regionali, per chiedere un intervento immediato delle istituzioni.
Non possiamo più accettare che si trasferiscano risorse pubbliche a soggetti che continuano a guadagnare sulla pelle dei propri dipendenti, senza assumersi alcun onere
, affermano i segretari nazionali Barbara Francavilla (Fp Cgil), Roberto Chierchia (Cisl Fp) e Ciro Chietti (Uil Fpl). Il tempo delle attese è finito. Andremo avanti fino a quando non saranno riconosciuti i diritti di chi ogni giorno garantisce assistenza e cura alla cittadinanza fragile
.
L'obiettivo resta quello di raggiungere un accordo che metta fine a una situazione di precarietà contrattuale che penalizza migliaia di lavoratori del settore e, di conseguenza, la qualità dell'assistenza sanitaria per i cittadini più vulnerabili.
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