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Emilia-Romagna

Sanità privata «disastrosa» in regione, il presidio a Bologna

di Redazione

Una situazione disastrosa in una regione eccellente come l'Emilia-Romagna. È quella in cui versa la sanità privata, secondo i sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, in presidio lunedì 1 luglio sotto l'ospedale accreditato Villa Torri del gruppo Gvm, che danno così il via allo stato di agitazione per il rinnovo del contratto nazionale, fermo da sei anni.

A Villa Torri per chiedere rinovo contratto scaduto da sei anni

Un momento del presidio di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl a Villa Torri (Bologna)

I lavoratori protestano perchè il fatturato è cresciuto in modo esponenziale in questi anni, è uno dei settori che è cresciuto di più, mentre da parte del personale invece, a fronte dell'aumento di tutto il costo della vita, sono solo cresciuti i carichi di lavoro e le carenze di organico si sono sentite. In particolare, ci sono reparti che hanno poche persone e Oss che di sabato non sono neanche di turno.

Il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale, ricorda ricorda Mario Iavazzi della Fp-Cgil, avrebbe dovuto avviarsi all'inizio del 2024. Aiop e Aris, le associazioni datoriali della sanità privata, l'avevano garantito. E invece il tavolo non è mai partito.

Così scatta il presidio a Bologna, come in altre strutture del Paese, per avviare lo stato di agitazione che porterà a uno sciopero nazionale il prossimo 23 settembre. Chiediamo immediatamente il rinnovo perché questi lavoratori non possono continuare a lavorare con uno stipendio basato sul 2016-2018 - attacca Luca Cicatello, Cisl Fp - mentre i colleghi della sanità pubblica hanno già un contratto avanti fino al 2021 e già sono alla quinta seduta per l'apertura del 2022-2024.

I lavoratori infatti sono fermi ormai da molto tempo - aggiunge Umberto Bonanno, della Uil-Fpl - parliamo a livello nazionale di 200.000 lavoratori, a Bologna ci sono dodici cliniche private, quindi parliamo di un numero abbastanza importante. Una situazione disastrosa in una regione eccellente come l'Emilia-Romagna, conclude il sindacalista.

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