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Emilia-Romagna

NurSind: bene Regione sui salari che non verranno tagliati

di Redazione

Bene le rassicurazioni della Regione Emilia-Romagna sugli stipendi del personale sanitario, che non verranno tagliati. Ma è inaccettabile assistere a questi giochini sulla nostra pelle, per di più dopo oltre un anno di lotta in prima linea al Covid. A dirlo è Antonella Rodigliano, segretaria territoriale del Nursind Bologna, il sindacato degli infermieri, a proposito del rinnovo del contratto integrativo garantito ieri dall'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini.

Rodigliano: inaccettabile questo giochino sulla pelle degli operatori

Le aziende sanitarie, infatti, avevano paventato un taglio alle buste paga dei professionisti della sanità in Emilia-Romagna - ricorda il sindacato - sostenendo che le risorse disponibili per il finanziamento del trattamento economico accessorio sono legate alle disposizioni statali.

Norme che da un lato fissano limiti inderogabili alla spesa complessiva del personale delle aziende sanitarie e dall'altro non consentono alle stesse Ausl di finanziare correttamente le risorse destinate al trattamento accessorio, soprattutto dopo le tante assunzioni fatte nell'ultimo anno per fronteggiare la pandemia.

Ieri però la Regione ha assicurato che non ci sarà alcun taglio delle risorse destinate al salario accessorio del personale della sanità. A breve la Giunta dovrebbe assegnare alle aziende ulteriori risorse per incrementare la disponibilità dei fondi, a cui si dovrebbero aggiungere altre risorse ancora per finanziare le prestazioni aggiuntive rese dal personale sanitario nell'ambito del piano di vaccinazione anti-Covid.

Non possiamo che essere soddisfatti per le dichiarazioni della Regione - commenta dunque Rodigliano - ma è inaccettabile che dopo un anno e mezzo di sacrifici nelle corsie, dopo aver dato l'anima e il corpo per fronteggiare la pandemia, ancora in corso, dobbiamo assistere a questi giochini sulla nostra pelle.

Secondo il NurSind, occorre maggiore coordinamento tra Regione e aziende sanitarie e soprattutto certezze sui fondi. Bisogna provvedere a dare la giusta valorizzazione al personale infermieristico, senza ricatti e giochini di parte. E occorre riformare totalmente la vigente disciplina sui limiti di spesa, che vincolano la spesa relativa ai fondi per la retribuzione accessoria.

La normativa attuale, afferma infatti Rodigliano, risulta del tutto anacronistica e l'emergenza pandemica ha evidenziato criticità e inadeguatezza enormi. Bisogna dare agli infermieri certezze e riconoscimenti economici adeguati, coinvolgergli come attori protagonisti nella campagna vaccinale e non come comparse con compensi ridicoli, manda a dire il sindacato.

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