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Emergenza-Urgenza

Neve e gelo, in tilt l'emergenza-urgenza

di Leila Ben Salah

Neve, ghiaccio e gelo sull’Italia mettono di nuovo in crisi i Pronto soccorso. Picco di chiamate ai vari 118 del paese e situazioni critiche nelle zone terremotate. Oltre alle sale operatorie ortopediche che lavorano a pieno regime.

In Emilia Romagna chiamate incrementate del 550%

Neve a Fabriano

I giardini pubblici di Fabriano (Ancona) coperti di neve

Le aziende sanitarie dell’Emilia Romagna, in seguito all’allerta della Protezione civile, hanno disposto un aumento dei mezzi e delle strutture a disposizione per l’emergenza-urgenza. Si è trattato di una situazione eccezionale, affrontata con il massimo impegno da parte di tutti - ha commentato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi -.  In primo luogo dai nostri professionisti, rientrati spesso dai turni di riposo per garantire un’adeguata e tempestiva risposta ai cittadini, dimostrando anche in quest’occasione la straordinaria dedizione che li contraddistingue. Per questo, desidero ringraziarli.

Le condizioni meteo avverse hanno provocato, nell’area compresa tra le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma, un abbassamento della temperatura sotto lo zero. Nelle due centrali operative 118 Emilia Est ed Emilia Ovest, fra le 7 e le 10 di questa mattina, le chiamate sono state oltre cinque volte quelle della stessa fascia oraria del giorno prima, con un incremento del 550%. In tutto le chiamate per traumi hanno raggiunto quota 753. Per quanto riguarda la tipologia delle richieste di soccorso, la maggior parte è stata causata da patologie di natura traumatica di media e bassa gravità.

Per far fronte all’evento, già da ieri era stato previsto un potenziamento delle ambulanze (95 in più), ottenuto in parte dedicando alle attività di emergenza mezzi normalmente utilizzati per i trasporti non urgenti. Anche il personale delle centrali operative è stato potenziato, per garantire una ricezione tempestiva delle chiamate, prevedendo, per le due centrali, 36 operatori in più.

La situazione meteo-climatica ha quindi generato un forte aumentato degli accessi alle strutture di Pronto Soccorso, con incrementi compresi fra il doppio degli accessi traumatici medi e punte di 5/6 volte la media. Anche in questo caso sono stati messi in campo interventi di potenziamento massiccio, con raddoppio o triplicazione delle strutture sia per l’accoglienza, che per gli ambulatori - soprattutto ortopedici, comprese le sale gessi -, che per la diagnostica radiologica urgente.

Ad Amatrice crolla il poliambulatorio

Gelo e neve anche nelle zone terremotate. Una bufera di neve si sta abbattendo su Amatrice in queste ultime ore e la tempesta ha danneggiato fortemente il poliambulatorio che si trova al Don Minozzi. La struttura, temporanea, non ha retto al peso della neve.

Ad Agrigento senza riscaldamento per una settimana

E in questa situazione critica c’è chi non se la passa affatto bene. Come all’’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca ad Agrigento, dove il riscaldamento non funziona, o meglio funziona male, da giorni. Al freddo e al gelo pazienti, ma anche personale sanitario. L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha rivolto le proprie scuse all’utenza del nosocomio saccense per i disagi di questi giorni e ha fatto sapere che sono in corso gli interventi tecnici per la risoluzione dell’inconveniente. Attualmente gli impianti, a causa del guasto di un uno dei gruppi caldaia, stanno assicurando solo un funzionamento parziale ma dall’area gestione risorse tecniche Asp fanno sapere che, all’inizio della prossima settimana, entrerà finalmente in esercizio una caldaia di ultima generazione che consentirà di ripristinare le piene condizioni di comfort degli ambienti.

Giornalista

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