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Napoli, morì in stazione. 4 infermieri rischiano il posto

di Redazione

Rischiano il licenziamento quattro infermieri del Cardarelli e un medico della Croce Rossa per la morte di un 42enne deceduto in stazione a Napoli il 3 agosto scorso. Motivo? Medico e infermieri avevano asserito che non c’erano ambulanze disponibili da inviare subito sul posto. Eppure l’indagine interna voluta dal governatore Vincenzo De Luca ha accertato tutt’altro: due ambulanze c’erano ed erano ferme alle loro postazioni.

Morì in stazione, a rischio licenziamento 4 infermieri e un medico

emergenza

Gli infermieri e il medico asserirono che non c'erano ambulanze disponibili

L’indagine interna è stata condotta dal dottor Ciro Galano, responsabile della centrale operativa del 118. Quella sera del 3 agosto scorso le ambulanze c’erano ed erano ferme alle loro postazioni. Una a Scampia e una alla postazione Crispi, erano disponibili e potevano arrivare subito in stazione a Napoli. Invece, l’uomo, poi deceduto, è stato soccorso venti minuti dopo la chiamata.

I quattro infermieri e il medico avrebbero, invece, affermato che «nella fascia oraria dalle 21.02 alle 21.21 non era possibile inviare ambulanze, perché le tredici postazioni attive erano impegnate in altri interventi». Nei confronti dei cinque è scattato il procedimento disciplinare e ora rischiano dalla sospensione al licenziamento.

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