Azzerare liste d'attesa e screening entro dicembre. È l'obiettivo per il quale il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca - a margine della visita alla sede dell'Ordine degli infermieri di Napoli - ha chiesto aiuto alla categoria. E sulla carenza di infermieri in regione, assicura: nei prossimi giorni predisporremo una delibera per lo scorrimento delle graduatorie
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Rea, Opi Napoli: infermieri disponibili, ma serve giusto riconoscimento
Ha riconosciuto l'importanza del lavoro quotidiano degli infermieri il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ed è agli infermieri che ha chiesto aiuto per le liste d'attesa, che dobbiamo azzerare entro dicembre di quest’anno
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L'appello è arrivato nella mattinata del 12 settembre, a margine della visita di De Luca in quella che è la "casa" degli infermieri di Napoli, ovvero la sede dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia.
Occasione durante la quale è stato proiettato un video (nato dalla collaborazione tra Opi Napoli e Nurse24.it) che documenta la complessità del lavoro dell’infermiere in quello che è uno dei Pronto soccorso simbolo dell'intero paese: il Cardarelli.
Nei prossimi giorni – ha annunciato il Governatore durante il suo intervento – metteremo a punto un progetto obiettivo con gli infermieri che ci aiuti ad abbattere le liste d’attesa e gli screening, soprattutto oncologici, per allargare la prevenzione sul territorio, nei quartieri
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Infermieri, in Campania ne mancano diecimila
E agli infermieri che gli ricordano che in Campania ne mancano circa diecimila, il presidente De Luca ha snocciolato una promessa: Abbiamo un buco di circa 15mila addetti nella sanità, ma non dipende da noi. Nei prossimi giorni predisporremo una delibera che autorizzi le aziende sanitarie ad andare oltre la soglia prevista dalla legge, utilizzando lo scivolamento delle graduatorie per dare risposte ai cittadini nel più breve tempo possibile
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Dal canto suo, la presidente Opi Napoli, Teresa Rea, ha risposto "presente", ribadendo la disponibilità degli infermieri a lavorare per una sanità sempre più vicina ai cittadini, dicendo no ad un servizio diviso tra ricchi e poveri
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Questo a patto, però, che si rivedano i modelli organizzativi e che la professione - oggi torchiata da carichi di lavoro al limite della sopportazione, ripetute aggressioni e demansionamento - riceva i giusti riconoscimenti: Facciamo tanta formazione per migliorare la nostra preparazione - ha sottolineato Rea -, ma servono modelli organizzativi innovativi per dare il giusto riconoscimento professionale agli infermieri, perché dove mancano l’offerta sanitaria peggiora
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