La Procura di Parma ha chiesto 75 rinvii a giudizio (65 tra medici, dirigenti di case farmaceutiche, informatori scientifici) e dieci aziende. Per Matteo Manici invece, allora presidente Ipasvi Parma (oggi Opi), è stata chiesta l'archiviazione insieme ad altre 17 persone.
Pasimafi Parma, la Procura ha chiesto l'archiviazione per Matteo Manici
C'era finito anche un infermiere nell'inchiesta Pasimafi. Associazione a delinquere, corruzione, peculato, comparaggio, falso, truffa, intestazione fittizia e abuso d'ufficio erano i reati contestati a vario titolo.
Coinvolto a sua insaputa in un giro molto più grande di lui, Matteo Manici, allora presidente Ipasvi Parma (oggi Opi), si era sempre detto completamente estraneo. L'inchiesta aveva sconvolto i cosiglieri dell'Ipasvi, tanto da portare 7 di loro su 13 a dimettersi e con la conseguenza inevitabile dello scioglimento dell'intero consiglio.
Ora la Procura di Parma, come riportato da Repubblica di Parma, ha chiesto 75 rinvii a giudizio (65 tra medici, dirigenti di case farmaceutiche, informatori scientifici) e dieci aziende.
Gran parte delle accuse sono a carico di Guido Fanelli, l'ex primario ed ex professore universitario ritenuto dagli inquirenti al centro del sistema corruttivo.
Per Manici, invece - che aveva dichiarato di voler chiarire davanti agli inquirenti la mia posizione nel più breve tempo possibile
e chiedeva a tutti di aspettare una più precisa definizione degli eventi prima di anticipare scenari immaginari
- è stata chiesta l'archiviazione. Per lui l'accusa era di peculato.
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