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Gettonisti: agli infermieri massimo 28 euro l’ora per il Ps

di Redazione

Arrivano, con un decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci, le linee guida che delimitano le condizioni di utilizzo dei medici e degli infermieri "gettonisti". Questi professionisti esterni potranno essere utilizzati nei soli casi di necessità e urgenza, in un'unica occasione e senza possibilità di proroga e laddove non sia possibile ovviare altrimenti alle carenze del personale sanitario. Fissati anche i limiti economici orari: dagli 85 euro per il pronto soccorso e la rianimazione fino ai 75 euro per altri servizi medici. Per gli infermieri la tariffa varia dai 28 euro per il pronto soccorso ai 25 euro per altri servizi.

Linee guida che regolano il sistema dell'arruolamento dei gettonisti

gettonisti ps

Arrivano le linee guida che delimitano le condizioni di utilizzo dei medici e degli infermieri "gettonisti".

Il ricorso a medici ed infermieri gettonisti dovrà essere una circostanza eccezionale e residuale.

Le aziende sanitarie e gli enti del Ssn potranno ancora ricorrere all'esternalizzazione dei servizi medico-sanitari per sopperire alla grave carenza di organico, ma dovranno rispettare limiti stringenti ossia nei soli casi di necessità ed urgenza allorquando sia impossibile un'altra soluzione, come l'impiego di personale già in servizio o il reclutamento attraverso concorsi, assunzioni di idonei in graduatoria o specialisti ambulatoriali.

È quanto stabiliscono le nuove linee guida del Ministero della Salute, pubblicate in Gazzetta Ufficiale, che pongono dei limiti non solo nelle condizioni di utilizzo dei gettonisti, ma anche sulle tariffe, i criteri organizzativi e i requisiti che le società di servizi dovranno rispettare per garantire nella fornitura del personale sanitario il rispetto degli standard di qualità e della sicurezza delle cure.

Il provvedimento fornisce sostanzialmente indicazioni pratiche per applicare i limiti già individuati dal Decreto Bollette (Dlsg. n.34/2023) che era stato emanato nel marzo dello scorso anno nel tentativo di arginare il diffuso ricorso a sanitari libero professionisti che prestano la propria opera su chiamata delle strutture sanitarie pubbliche venendo retribuiti in proporzione alle presenze con lauti compensi.

Tale pratica, esplosa per i medici durante la pandemia ma già in uso da tempo per gli infermieri per ovviare alla loro cronica carenza, ha comportato dal 2019 al 2023, secondo le stime dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), una spesa complessiva di circa 1,7 miliardi. Adottanto questa tipologia di prestazione, le strutture sanitarie hanno pertanto dovuto sostenere costi elevati che hanno contribuito a drenare risorse in termini di personale, mettendo altresì a rischio la sicurezza delle cure.

Verifica dei requisiti di idoneità

L'ente appaltante dovrà inoltre verificare sia la sussistenza di tutti i requisiti organizzativi fissati dalle Linee guida ministeriali sia i necessari requisiti di professionalità del personale medico ed infermieristico ossia il possesso della laurea e dell'iscrizione all'ordine nonché la specializzazione, per i medici, nella disciplina per cui vanno a prestare servizio.

L'ente è tenuto inoltre a far rispettare le disposizioni sull'orario di lavoro, fissando un massimo di 48 ore medie settimanali di lavoro ed assicurando un riposo di almeno 11 ore consecutive ogni giorno, tra un turno e l'altro, per garantire il recupero delle energie psicofisiche.

Dovrà essere inoltre accertata, per il personale non in possesso della cittadinanza italiana, la conoscenza della lingua e si dovrà verificare che ogni gettonista sia titolare di una polizza assicurativa per colpa grave tale da sollevare l'amministrazione da eventuali danni cagionati a terzi.

Si dovrà anche provvedere alla nomina di un coordinatore del servizio così da agevolare i rapporti con l'azienda sanitaria appaltante. La società di servizi ha l'obbligo di attenersi agli standard qualitativi previsti dalle linee guida delle società scientifiche e a quelle emanate dall'azienda sanitaria.

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