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Friuli: infermieri in fuga, ospedali al collasso

di Redazione Roma

A lanciare il grido d’allarme sono i dirigenti sanitari Cisl Fp dell’Asufc, secondo cui i servizi sanitari dell’Azienda rischiano il collasso. La preoccupazione nasce dopo l’analisi del rendiconto semestrale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. E il quadro potrebbe peggiorare dopo le sospensioni dei no vax.

Infermieri in fuga, l'allarme dei sindacati: ospedali al collasso in FVG

Servizi sanitari di Asufc a rischio collasso, perché non ci sono abbastanza infermieri

Servizi sanitari a rischio quelli dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. Per essere più precisi, purtroppo a rischio collasso. Poiché, numericamente parlando, non c’è abbastanza personale dedicato e da gennaio a giugno di quest’anno c’è stata una vera e propria emorragia di personale infermieristico. Emorragia o fuga certificata nel rendiconto del primo semestre 2021 dall’azienda stessa.

E il quadro – già a tinte fosche – potrebbe peggiorare in seguito alle sospensioni degli infermieri no vax. Lo sostengono i dirigenti sanitari Cisl Fp dell’Asufc, Massimo Vidotto, Giuseppe Pennino, Fabrizio Oco, Nicola Cannarsa, che – dopo aver più volte segnalato una serie di problematiche – hanno sottoscritto un documento in merito.

La Cisl Fp in particolare, come riporta Il Gazzettino, esprime la sua preoccupazione sorta dall’analisi dei dati del rendiconto dei primi 6 mesi 2021 e dall’aggiornamento del Pal (Piano attuativo locale) 2021 datato 20 agosto, non tralasciando le conseguenze della sospensione del personale non vaccinato.

I sindacalisti fanno dunque i conti: se al 31 dicembre 2018 la somma delle Aziende confluite in AsuFc era di 8.939 dipendenti, il 30 giugno 2021 l’azienda certifica 8.632 dipendenti (dotazione organica istituzionale), 201 dipendenti straordinari di “dotazione covid” (159 comparto e 42 dirigenza) per un totale di 8.833 unità. In due anni e mezzo le aziende sanitarie confluite in Asufc hanno perso 307 dipendenti (239 comparto e 68 dirigenti), situazione surreale cominciata con una drastica riduzione durante la fase commissariale (anno 2019) e che continua a tutt’oggi, nonostante l’emergenza sanitaria che perdura da 20 mesi, scrivono, parlando – come già anticipato – di emorragia o fuga del personale nel corso del primo semestre.

Al contempo la Cisl Fp fa riferimento anche alla quota di 200 assunzioni di professionisti sanitari che va drasticamente ridimensionata; 76 infermieri sono già in servizio a tempo determinato, altri 46 lavorano nelle case di riposo, quindi solamente 77 rappresentano le nuove “risorse” fresche per il sistema salute e molti rinunciano. Il sindacato sollecita una sana trasparenza relativamente ai numeri degli infermieri cessati, sulle effettive assunzioni rispetto ai dichiarati vincitori, sulle assegnazioni. Infine i sindacalisti Cisl Fp rimarcano quella che ritengono la riduzione del limite della spesa sul personale di 371 milioni nel 2021 rispetto ai 374,8 milioni del 2020 ossia 3,5 milioni in meno. Per fortuna i vertici aziendali, nel rendiconto del secondo trimestre 2021 ritengono “imprescindibile confermare almeno un incremento del limite di spesa sul personale pari almeno al 2020”.

E mentre nei prossimi giorni è in agenda un incontro durante il quale parleremo dei fondi 2020, del regolamento della mobilità e delle linee 2021, puntualizzano dal sindacato, il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, Denis Caporale, rassicura i sindacalisti. Con parole alle quale vuole far seguire i fatti concreti. La Direzione, come già delineato nel documento, è al corrente dei numeri e sta lavorando per garantire le funzioni sanitarie come espressamente esposte nel Pal. Occorrerà una riorganizzazione dei servizi, senza tagliarne nessuno, ha dichiarato.

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