Nurse24.it
chiedi informazioni

Attualità Infermieri

Ferie a rischio per dipendenti Asugi, l'allarme dei sindacati

di Redazione

I piani ferie sono un ottimo sistema di programmazione che quasi sempre rimane sulla carta delle Aziende. Se per tenerli aderenti a quanto scritto bisogna mandare molte volte sotto organico, cercando di mantenere servizi aperti al pubblico con personale che si fa in quattro per fornire una qualità elevata, allora questa non è una programmazione che terrà ancora per molto tempo. Così Andrea Traunero della Fp Cgil commentando le rassicurazioni delle aziende sanitarie del Friuli Venezia-Giulia di riuscire a garantire le ferie estive ai propri dipendenti nonostante la cronica carenza negli organici. Il personale ha diritto a riposarsi e quello che rimane al lavoro non può essere messo sempre più sotto stress per salvaguardare un diritto sancito da norme e contratti, sottolinea riferendosi alle soluzioni avanzate in particolar modo dall'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) che copre l'area di Trieste e Gorizia. Varie sigle sindacali ritengono ci sia il rischio che il 15% del personale della sanità regionale non possa fruire quest'anno delle ferie estive.

Sindacati perplessi sulle soluzioni Asugi per il periodo estivo

infermiere corsia

Asugi assicura che tutti i dipendenti potranno usufruire delle ferie estive, sindacati perplessi circa le soluzioni trovate.

La programmazione prevede la normale fruizione delle ferie estive per tutto il personale assegnato alla Piattaforma, hanno fatto sapere i vertici aziendali assicurando che tutti i dipendenti di Asugi, nel pieno rispetto del piano, potranno usufruire regolarmente delle ferie nel periodo compreso tra il 27 maggio e il 29 settembre 2024.

Spiegano che ciò sarà possibile attraverso sostituzioni, riassetto del personale e rimodulazione dell'attività che potrebbe subire pertanto una significativa riduzione compatibilmente con le risorse presenti e in attesa dell'eventuale copertura del turnover.

Il documento sulla carta regge, nella realtà un po' meno, lamenta il segretario regionale della Fials, Fabio Pototschnig, esprimendo perplessità sulla tenuta del sistema di programmazione realizzato dall'Asl friulana.

L'analisi condotta dai sindacati evidenzia infatti che il piano garantirebbe sì la copertura del turnover durante il periodo estivo assicurando la regolare turnistica ma, in caso di assenze improvvise, servirebbe però ricorrere ad altri istituti contrattuali, alla proroga di contratti a tempo determinato o alla rimodulazione delle attività ambulatoriali.

Si prevede già che l'attività sarà ridotta a Gorizia nei servizi di logopedia e fisioterapia e a Monfalcone nella terapia del dolore e negli ambulatori di controllo del peacemaker. A Trieste è previsto un rallentamento ad agosto dell'attività ambulatoriale di Clinica di Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia.

I sindacati segnalano inoltre che l'azienda sanitaria di Udine non ha ancora reso noto il piano, sebbene il direttore generale si sia detto certo che il documento sia stato predisposto dalle direzioni mediche competenti. L'azienda di Pordenone ha fatto sapere invece che il proprio piano ferie è pubblico, approvato già ad inizio anno con il piano attuativo locale.

Le rassicurazioni scritte non mancano ma è anche evidente che, perché tutti i dipendenti facciano le loro regolari ferie, è indispensabile affidarsi alle prestazioni aggiuntive, ai trasferimenti da un reparto all'altro, alla riduzione dei servizi con inevitabili conseguenze sull'utenza - precisa Pototschnig -. Dopodiché, se anche un solo lavoratore si ammala, i carichi di lavoro aumentano ulteriormente, continua.

Il nodo rimane la carenza di personale per tutti i profili professionali, ma in particolare per la professione infermieristica che incide sull'efficacia e l'efficienza assistenziale e sulla qualità delle prestazioni erogate, commenta la referente territoriale della Cisl Fp Trieste e Gorizia, Romina Dazzara avvertendo che per garantire la continuità assistenziale verranno certamente accorpati alcuni reparti, come le medicine.

Suggerisce inoltre che l'aumento dei licenziamenti volontari, mai prima di tale portata, dovrebbe fare riflettere sulla valorizzazione e la fidelizzazione del personale. Le istituzioni devono iniziare a farsene carico con soluzioni immediate: welfare aziendale, carriere, stipendi – denuncia -. Una delle soluzioni sono le risorse economiche garantite dalla Regione Fvg che, tuttavia, ai problemi di un comparto in sofferenza danno solo risposte parziali.

Mancando il ristoro psicofisico e in presenza di turni massacranti aumenteranno gli infortuni, denunciano infine Uil Fpl e Nursind, che si dichiarano pronti a vigilare che il sacrosanto diritto alle ferie venga assicurato.

Scopri i master in convenzione

Commento (0)