Le nomine dei nuovi direttori assistenziali nelle aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna sono una scelta inopportuna in un momento di tagli e professionisti sotto stress
. A sostenerlo è Antonella Rodigliano, segretaria regionale del Nursind, il sindacato degli infermieri.
Rodigliano: poche risorse, invece di nomine dare fondi a personale
L’Emilia-Romagna, Regione che per prima in Italia ha istituito questo ruolo supportata fortemente dagli Opi regionali, sta procedendo a nominare nelle varie strutture sanitarie i nuovi direttori assistenziali, una nuova figura apicale che arricchisce la direzione strategica aziendale.
Ma quelle che stanno arrivando in questi giorni sono nomine che non gratificano i professionisti in prima linea
, lamenta la segretaria regionale del Nursind Emilia-Romagna, Antonella Rodigliano.
Nessuna contrarietà alla figura in sé ma riteniamo si tratti di una scelta inopportuna in un momento di continui tagli e con un'intera categoria di professionisti sanitari costantemente sotto stress
La prima nomina, con incarico all'Ausl di Bologna, lo scorso dicembre è stata per Stefania Del Rio, infermiera. All'IRCCS Policlinico di Sant'Orsola è stato invece destinato Stefano Durante, tecnico di radiologia Medica. Sarà direttore assistenziale dell'Ausl della Romagna (Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena) Mauro Taglioni, infermiere.
Responsabile della governance, il direttore assistenziale affianca, con forte sinergia ed integrazione, il direttore generale, il direttore sanitario e quello amministrativo. Partecipa alla definizione delle politiche aziendali, al perseguimento degli obiettivi e alla mission definendo le strategie di governo delle professioni sanitarie sia negli ospedali che nei contesti di cura territoriali e domiciliari.
È una quarta figura dirigente, altamente qualificata, che ha il compito di sviluppare modelli organizzativi innovativi e nuove competenze delle professioni sanitarie, migliorando altresì la qualità dell'assistenza e dei servizi erogati.
Ma per il Nursind Emilia-Romagna sono nomine che arrivano in un momento inopportuno, perché facciamo ancora i conti con piante organiche carenti, liste di attesa da smaltire, scarsa organizzazione, straordinari non retribuiti ed infermieri poco gratificati
.
Rodigliano sostiene che sarebbe stato meglio destinare le poche risorse a disposizione in un altro modo, gratificando davvero i professionisti sanitari. Si potevano disporre ad esempio nuove assunzioni che avrebbero permesso di smaltire anche le liste di attesa – aggiunge - invece si è deciso diversamente, tra l'altro con costi importanti perché attorno alla figura del direttore assistenziale ci sono altri dirigenti che lavoreranno insieme
.
Insomma, secondo il Nursind si starebbero portando importanti risorse verso direzioni sbagliate
, conclude la nota segnalando che, nonostante i problemi siano evidenti, nell'organizzazione interna delle strutture sanitarie la gestione non sarebbe cambiata: Ci chiediamo pertanto con quale criterio un nuovo direttore assistenziale possa migliorare un ospedale e gratificare un'intera categoria se alla base rimane tutto uguale
.
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