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Crisi carenza di personale: mancano almeno 391 infermieri

di Redazione

La Campania è senza personale sanitario a causa di una fuga inarrestabile che non si riesce a fermare, né tantomeno a rallentare. Sebbene il fenomeno interessi tutta Italia, in regione mancano almeno 400 medici soltanto nei Pronto soccorso. Secondo i dati forniti da Anaao-Assomed nel 2027 ne mancheranno addirittura 800 nei Dipartimenti di Emergenza Urgenza campani e ben 4200 in tutto il Paese. Sono numeri drammatici. Ne mancano a Napoli 1 Centro (60), a Napoli 3 Sud (45), a Caserta (41). La carenza maggiore si registra all'Asl di Salerno (84) dove le carenze organiche, che persistono da tempo in molti reparti, interessano non solo i medici ma anche gli infermieri. Tra azienda sanitaria ed azienda ospedaliera il buco conta in totale 1116 medici e 391 infermieri.

Infermieri: si conta di reclutare 298 unità, contro le 547 necessarie

Per assicurare la continuità assistenziale e garantire i livelli essenziali di assistenza, l'Asl salernitana sta ricorrendo all'istituto delle prestazioni aggiuntive.

La spesa sostenuta sinora per pagare il lavoro straordinario del personale in servizio ammonta nel primo quadrimestre del 2024 a quasi 7,7 milioni di euro e si stima che possa salire complessivamente tra i 22 e i 24 milioni di euro alla fine di quest'anno.

Dall'ultimo piano di fabbisogno del personale emerge che all'azienda sanitaria salernitana mancano 1175 medici, ma considerando tutto il personale con ruolo sanitario la carenza ammonterebbe complessivamente a 1792 unità.

Nel rispetto del tetto di spesa l'Asl potrà tuttavia recuperarne soltanto 941. Potrà in pratica assumere 422 medici e reclutare 298 infermieri anche se ne servirebbero il doppio, 547. Sebbene l'Asl intenda impegnarsi a completare tutte queste assunzioni, per rispettare gli standard richiesti mancherebbero in ogni caso all'appello altri 851 sanitari, tra cui 753 medici e 249 infermieri.

Il conteggio sarebbe comunque destinato a peggiorare in quanto non si terrebbe conto dei prossimi pensionamenti. La situazione risulta particolarmente grave al Pronto soccorso dove mancano 84 medici nonostante sia stato indetto un maxiconcorso unico regionale per 363 posti al quale però si sono presentati soltanto 51 candidati. Nessuno di loro vuole però lavorare al Ruggi e soltanto 11 hanno indicato come preferenza l'Asl.

Si auspica che la situazione possa migliorare dal 2025 quando il vincolo del tetto di spesa per il personale del servizio sanitario nazionale, introdotto dalla legge finanziaria del 2010 (191/2009) -che fissava il tetto massimo di spesa parametrandolo a quello relativo al 2004 diminuito dapprima dell'1,4% e poi dal 2018 dell'1,3% - non sarà più valido grazie al piano di abbattimento delle liste di attesa varato recentemente dal governo.

L'attuale cronica carenza di personale è stata aggravata altresì dal blocco delle assunzioni che, continuando per anni, ha determinato non solo l'interruzione del regolare reclutamento di personale sanitario ma anche l'innalzamento della sua età media. Tale gobba pensionistica sta incidendo ora in maniera significativa soprattutto per quei profili di cui già si lamentava un'importante carenza, come gli infermieri.

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