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Cipess, Morelli-Gemmato: nel 2024 altri 5,1 mld per Ssn

di Redazione

Per il Ssn 2024 saranno resi disponibili ulteriori 5 miliardi e 143 milioni di euro rispetto alle risorse stanziate nel 2023. Lo spiegano il Sottosegretario di Stato con delega al Cipess, Alessandro Morelli e il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, in conferenza stampa nella sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio, al termine della riunione del Cipess, che il 30 novembre ha deliberato per il 2023 il riparto fra le Regioni e le Province Autonome del Fondo Sanitario Nazionale (Fsn). Il via libera all'assegnazione delle risorse 2023 entro l'anno dà subito la disponibilità finanziaria alle Regioni, ha sottolineato il sottosegretario con delega al Cipess, Alessandro Morelli.

Primo riparto del Fsn con il correttivo della deprivazione

Da sinistra Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato con delega al Cipess e Marcello Gemmato, Sottosegretario alla Salute.

Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) ha approvato il riparto fra le Regioni e le Province Autonome delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) nell’anno 2023, pari a complessivi 128.005,20 milioni di euro (al netto della somma pari a 864 milioni di euro da destinare al Fondo per il concorso al rimborso alle Regioni delle spese sostenute per l’acquisto di farmaci innovativi (art. 1, comma 401, della legge 11 dicembre 2016, n.232).

Si tratta – spiegano dal Cipess - del primo riparto effettuato in applicazione dei nuovi criteri definiti con il decreto ministeriale 30 dicembre 2022, in attuazione dei contenuti dell’articolo 27, comma 7, secondo periodo, del decreto legislativo n.68 del 2011.

In particolare, secondo i nuovi criteri:

  • il 98,5% delle risorse disponibili vengono ripartite sulla base della popolazione residente e della frequenza dei consumi sanitari per età
  • lo 0,75% in base al tasso di mortalità della popolazione con età inferiore a 75 anni
  • lo 0,75% in base al dato complessivo risultante dagli indicatori utilizzati per definire particolari situazioni territoriali che impattano sui bisogni sanitari. (es. incidenza della povertà relativa individuale, livello di bassa scolarizzazione, tasso di disoccupazione della popolazione)

Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, intervenuto nella conferenza stampa post riunione con il sottosegretario con delega al Cipess Alessandro Morelli, ha spiegato Sono 220 i milioni che nel 2023 saranno spostati da Nord a Sud. Saranno suddivisi tra 8 regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Calabria e Sardegna. Un risultato importante – ha sottolineato Gemmato -: per la prima volta, i soldi del Fondo sanitario nazionale saranno suddivisi non solo in base al numero degli abitanti delle singole Regioni, ma anche in base al cosiddetto coefficiente di deprivazione, che tiene conto di vari parametri e ciò avvantaggerà le Regioni del Sud. Saranno dunque assicurati 220 milioni in più al Sud, a "discapito" del Nord. Morelli ha sottolineato come dopo anni di approvazione "posticipata" della delibera di riparto del Fsn, il via libera all'assegnazione delle risorse 2023 entro l'anno dà «subito la disponibilità finanziaria alle Regioni».

Il Comitato, ha altresì approvato a valere sulle risorse vincolate alla realizzazione degli obiettivi di Piano sanitario nazionale per il 2023, individuate nella stessa seduta e pari a 1.500 milioni di euro. Il riparto alle regioni a statuto ordinario e alla Regione Siciliana una quota di tale importo per l'ammontare complessivo di 794,18 milioni di euro sono da destinare al finanziamento di specifici progetti per il perseguimento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale relativi all’anno 2023 ed indicati nel vigente Piano sanitario nazionale.

Inoltre, il Cipess ha ripartito e assegnato, limitatamente all’annualità 2023, come da proposta del Ministro della salute, alle regioni a statuto ordinario e alla Regione Siciliana l’importo pari a 25 milioni di euro, destinato al finanziamento degli interventi previsti dal “Piano nazionale malattie rare 2023-2026” e dal documento per il “Riordino della rete nazionale delle malattie rare”.

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