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Bologna, dormono in ospedale per non lasciare i pazienti

di Redazione

Fiumi esondati, crolli, evacuazioni. La violenta alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna ha creato grande caos anche su strade e linee ferroviarie. Per non rischiare di rimanere bloccati nel tragitto da e verso il lavoro e lasciare i pazienti più fragili privi di assistenza sono molti gli infermieri che hanno deciso di passare la notte in ospedale.

Trasporti nel caos dopo l'alluvione, gli infermieri dormono in ospedale

Con tante strade chiuse a causa del maltempo a Bologna alcuni infermieri degli ospedali cittadini hanno deciso di dormire in corsia per non rischiare di non riuscire a raggiungere il posto di lavoro. Lo hanno reso noto le stesse aziende sanitarie del capoluogo, spiegando che al momento sono garantiti tutti i servizi sanitari dell'Ausl, del Policlinico Sant'Orsola e dell'Istituto ortopedico Rizzoli.

Proprio in considerazione delle forti difficoltà negli spostamenti, per garantire la propria presenza alcuni infermieri del Rizzoli, Sant'Orsola e del Maggiore hanno scelto di dormire in ospedale. È il caso di Vania Innocenti, infermiera della geriatria del Sant'Orsola che vive a Prato e di Daria Boscolo, infermiera di dialisi all'Ospedale di Budrio e originaria di Molinella, una delle zone più colpite dall'alluvione.

I pazienti hanno bisogno di noi, le famiglie ce li affidano con fiducia. Diversi ricoverati si sono accorti che alcuni di noi non erano andati a casa ed hanno ringraziato. Questo è un regalo bellissimo

Le loro storie, riportate da Il resto del Carlino, sono esempi di quell'abnegazione alla professione che il Coordinamento delle Professioni Infermieristiche della regione ha voluto sottolineare ancora una volta, in un contesto così complesso: gli Opi dell’Emilia-Romagna - scrivono in una nota - esprimono anche solidarietà verso tutti i colleghi infermieri che nonostante le difficoltà continuano il loro lavoro e portano avanti i soccorsi ad ogni costo, confermando ancora una volta la vicinanza della nostra professione con i cittadini, soprattutto nei momenti di maggiore bisogno, non solo legato a problemi di salute.

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