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Campania

Asl Napoli 1, si cercano infermieri anche fuori regione

di Redazione Roma

Mancano 40 professionisti sanitari e l’Azienda dà il via libera anche ad arrivi da fuori dalla Campania, con il vincolo di non chiedere il trasferimento altrove per almeno tre anni. La necessità è impellente: il rischio è che taluni servizi, tra cui il 118, possano non riuscire a stretto giro a garantire i livelli minimi di assistenza.

Carenza infermieri, Asl Napoli 1 li cerca fuori regione

AAA cercasi infermieri, anche fuori dalla regione, per contratto a tempo indeterminato. Può sembrare l’annuncio affisso su una bacheca di offerta e di ricerca occupazione, eppure l’avviso di mobilità varato dall’Asl Napoli 1 – per reclutare 40 professionisti sanitari da adibire agli ospedali, ai distretti sanitari di base, al 118 – non è troppo distante da tutto ciò. Indire con estrema urgenza un avviso pubblico di mobilità intraregionale ed interregionale dà un po’ il senso di quanto sta avvenendo nel capoluogo campano e l’infermiere che accetterà l’incarico si impegnerà per almeno 36 mesi a non chiedere il trasferimento presso un’altra Asl. L’urgenza è qui.

Dubbi? Fraintendimenti? La delibera dell’azienda sanitaria locale non dà alcun margine a perplessità di questo tipo: Accertata la carenza di personale ed in presenza della situazione di carattere di straordinarietà ed eccezionalità dovuta allo stato di emergenza da Covid 19, occorre procedere con estrema urgenza all’indizione di avviso pubblico di mobilità intraregionale ed interregionale per soli titoli e per la copertura di 40 posti.

Occorre ricordare che il provvedimento giunge dopo che un altro avviso pubblico di mobilità – anch’esso mirato ad assumere quaranta infermieri provenienti sia dalla Campania sia da altre regioni ed approvato a marzo – è stato annullato dalla stessa Asl lo scorso 22 settembre. Azienda che nell’avviso di annullamento mobilità regionale ed interregionale di 40 posti Cpsi aveva (appunto) riportato: Si procederà all’indizione di una nuova procedura di mobilità secondo la vigente normativa contrattuale.

Allo stato attuale, comunque, permane il rischio che taluni servizi, tra cui innanzitutto il 118 – ma anche gli ospedali della città di Napoli nonché i distretti sanitari di base –, possano non riuscire a breve ad assicurare i livelli minimi di assistenza. Spiega Manuel Ruggiero, medico del 118 nell’Asl Napoli 2 e presidente dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate (che segnala aggressioni verbali e fisiche, insulti, minacce, atti di vandalismo nei confronti del personale sanitario, come nel recente caso dell’aggressione all’infermiere all’ospedale Pellegrini): Con tutta evidenza c’è una certa contraddittorietà nelle strategie di reclutamento del personale. Prima si è chiusa la mobilità interregionale, ora la si riapre. Evidentemente c’era incertezza sulla opportunità della procedura in presenza di due concorsi che sono già in fase di svolgimento, uno per l’università Vanvitelli, il secondo per l’ospedale Giuseppe Capilupi ed i penitenziari. Concorsi dalle cui graduatorie, per due anni, si potranno anche pescare infermieri da destinare altrove, per esempio all’ospedale Cardarelli oppure al 118. Ad ogni modo la mobilità intra ed interregionale – questa la riflessione formulata dall’Asl che ha determinato la riproposizione della delibera varata già alcuni mesi fa – dovrebbe assicurare in tempi veloci i rinforzi necessari.

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