Resi noti i dati sull’attività svolta nel 2020 dalle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, la rete di offerta sanitaria e la dotazione di risorse umane e strutturali. Un approfondimento sull’incidenza che l’emergenza Covid ha avuto sull’assetto organizzativo della rete di assistenza ospedaliera. In particolare, a crescere nel primo anno di pandemia è stato il personale sanitario: rispetto al 2019, infatti, risulta aumentato di 13.610 unità (pari al 2,3%) per un totale di 617.466 unità. Numeri però ancora ben distanti dalle 646.236 unità del 2010.
SSN: nel 2020 assunti 8.257 infermieri in più rispetto al 2019
Nel 2020 sono 264.686 gli infermieri e 103.092 i medici del Servizio sanitario nazionale. Il personale del Servizio sanitario conta nei diversi ruoli 617.466 persone. Rispetto al 2019 risulta incrementato di 13.610 unità (pari al 2,3%). Ecco alcuni dei dati evidenziati nell’Annuario statistico del Servizio sanitario nazionale, relativo al 2020, realizzato dall’Ufficio di statistica del Ministero della Salute. La pubblicazione presenta i dati statistici che interessano le strutture della rete di offerta sanitaria e i servizi connessi, le caratteristiche organizzative, i fattori produttivi nonché i dati inerenti l’attività di assistenza territoriale e ospedaliera.
Il dicastero spiega che le informazioni vengono elaborate sulla base dei flussi informativi rilevati in base al decreto ministeriale 5 dicembre 2006 “Variazione dei modelli di rilevazione dei dati delle attività gestionali delle strutture sanitarie”, che disciplina la trasmissione dei dati da Regioni e Province autonome al ministero della Salute. Nell’edizione 2020 è stato inserito un focus verticale relativo ai posti letto e alle strutture dedicate all’assistenza dei pazienti Covid-19.
L’assistenza ospedaliera: strutture di ricovero e posti letto
Nell’analizzare i dati dell’assistenza ospedaliera è imprescindibile considerare l’impatto che l’emergenza pandemica ha avuto in alcune regioni e che ha inevitabilmente comportato la riorganizzazione delle strutture e delle attività ospedaliere. Nel 2020 sono stati aperti 12 ospedali (di cui 11 nel privato) per un totale di 1.004 ospedali rispetto ai 992 del 2019. Aumentate anche le strutture per l’assistenza specialistica ambulatoriale: erano 8.798 nel 2019 e hanno toccato quota 8.803 nel 2020.
Ancora più marcato l’aumento dell’assistenza territoriale residenziale che nel 2019 erano 7.683 e sono salite nel 2020 a 7.858. In controtendenza l’assistenza territoriale semi residenziale, che da parte sua vede crescere le strutture: erano 3.207 nel 2019 e sono diventate 3.189 nel 2020. Piccola crescita anche per la riabilitativa che da 1.141 strutture è passata 1.151. In lieve aumento anche i numeri per l’altra assistenza territoriale. A più ampio raggio, il settore pubblico nel 2020 annovera il 41,2% delle strutture totali contro il 46,4% di dieci anni prima.
E ancora, il Servizio sanitario nazionale dispone di circa 235mila posti letto per degenza ordinaria, di cui il 20.2% nelle strutture private accreditate, 11.343 posti per day hospital, quasi esclusivamente pubblici (89.2%) e di 8.709 posti per day surgery in prevalenza di tipo pubblico (77.6%). A livello nazionale sono disponibili 4.3 posti letto ogni 1.000 abitanti, in particolare i posti letto dedicati all’attività per acuti sono 3.7 ogni 1.000 abitanti. Dai dati di attività delle strutture con Pronto soccorso emerge che nel 2020 ci sono stati circa 229 accessi ogni 1.000 abitanti.
Primo anno di Covid, personale sanitario in aumento
A crescere nel primo anno di pandemia è stato il personale sanitario: rispetto al 2019 il personale risulta incrementato di 13.610 unità pari al 2,3% per un totale di 617.466 unità. Numeri però ancora ben distanti dalle 646.236 unità del 2010. In particolare, sono 8.257 in più gli infermieri (erano 256.429 nel 2019 e nel 2020 sono saliti a 264.686).
Capitolo Pronto soccorso: nel 2020, complice la pandemia si è registrato un deciso calo degli accessi: nel 2020 sono stati 13.539.300 i pazienti che vi si sono recati contro i 20.324.937 del 2019. Infine, sul territorio in controtendenza è unicamente l’Assistenza domiciliare integrata: nel 2020 sono stati assistiti 1.081.387 pazienti contro i 1.047.223 pazienti del 2019. E in ogni caso il numero di assistiti è ancora parecchio inferiore a quello registrato nei principali Paesi dell’Unione europea, ragione per cui anche nell’ultimo Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato predisposto un finanziamento mirato per il potenziamento dell’Adi.
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