Svitato il tappo della sua bottiglietta è stata colpita da un odore acre e pungente. Insospettita ha fatto analizzare l'acqua, togliendosi così ogni dubbio: c'era dell'acido. È successo ad un'infermiera del Sant'Orsola di Bologna, che ha denunciato tutto alla procura e alla direzione aziendale.
Bologna, giallo al Sant'Orsola: Acido nella bottiglietta di un'infermiera
Episodio gravissimo al policlinico Sant'Orsola di Bologna, dove un'infermiera strumentista dell'unità operativa di Ginecologia ha evitato per un soffio di ingerire dell'acido.
Svitato il tappo della sua bottiglietta d'acqua, infatti, è stata investita da un odore pungente che l'ha subito insospettita. Per assicurarsi che non fosse solamente una sua suggestione, ha chiesto anche a dei colleghi di annusare il contenuto della bottiglia. "Non berla", le hanno risposto tutti.
Così l'infermiera, che voleva andare a fondo della vicenda, di sua iniziativa ha fatto analizzare quella che, alla vista, sembrava acqua e che invece si è poi rivelata contenere acido.
Partita subito la denuncia della donna alla procura e alla direzione infermieristica, che ha subito convocato un incontro con i dipendenti, annunciando di aver avviato accertamenti. Parallelamente anche le forze dell’ordine hanno acceso i riflettori sulla vicenda.
Una prassi del reparto
È una prassi per gli infermieri del blocco quella di lasciare le bottigliette d’acqua in guardiola. Se a fine giornata l’acqua non è finita, la si lascia sul posto, con un'etichetta col proprio nome, per poterla poi consumare il giorno successivo. Lo fanno praticamente tutti, anche al blocco operatorio di ginecologia. Ma stavolta le cose sono andate diversamente. Arrivata al mattino, l’infermiera ha preso la sua bottiglietta, come sempre e stava per bere quando si è accorta che qualcosa non andava.
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