Le sale d'attesa sono ripostigli temporanei per persone ed emozioni. Puoi vederle affollate e rumorose, vuote e silenti o con una persona sola, seduta come un puntino perso in un orizzonte di sedie nude.
Le sale d'attesa sono luoghi di amicizie improvvisate e di confidenze a sconosciuti, zone di transito che hanno sentore di ansia e paura che si rincorrono, col buonsenso che scruta la scena nascosto in un angolo. Delle mie attese ho perso il conto, di alcune non ho più memoria, di altre ricordo tutto.
Ricordo l'attesa trepidante davanti la porta del medico per vedere la mia bambina in bianco e nero su uno schermo. Le camminate nervose per il corridoio della scuola infermieri, ripetendo nella testa e alla nausea la materia da dare. Le
preghiere bisbigliate, seduta davanti la porta di una rianimazione.
Le attese più brutte sono state ospedaliere e quelle, credo, non me lo scordero' mai.
Ogni volta che entro in ospedale e vedo quella sala, penso a quante volte sono stata io seduta dall'altro lato e allora mi ricordo di sorridere. Anche per quel giorno, a quelle persone, dovrò sorridere.