Raccontarsi, mettersi a nudo non è cosa facile, ma sono passati 5 anni abbondanti da quando a Pasquale è stata confezionata una stomia e oggi, ora che finalmente riesce a darle del “tu”, ha deciso di raccontare un po’ di sé per dare una speranza a tutti quelli che, come lui, hanno “conosciuto il buio nel senso più colorato del termine”, ma che devono sapere di non essere soli.
Appena arrivata Stomia mi ha sconvolto la vita
La testimonianza di Pasquale, stomizzato: Non si è mai soli
E così sono passati 5 anni. Cinque anni e quarantasette giorni oggi da quando ci siamo lasciati. O meglio, da quando ti hanno “asportato” in via definitiva dallo sfintere di un 65enne col quale avevi convissuto chissà per quanto tempo.
Ti eri alloggiato, ti eri nutrito… avevi trovato il tuo habitat per crescere fino a 8 cm per 4. E avevi cominciato a lanciar segnali anche nelle vicinanze quasi a mò di invito a cena.
Né le radio né le chemio erano riuscite a dissuaderti. Ti capisco… l’“affetto” non sente ragioni. E tu a me ti eri avviluppato come l’edera all’albero . Ci è voluta la mano del chirurgo perché questa separazione evitasse radici difficili da rimuovere successivamente. Ci hanno separati e mi hanno “consegnato” una nuova compagna , una stomia appena confezionata .
Un “esserino” sconosciuto al mio vocabolario. Per titolo e per modalità di comportamento. Un matrimonio senza fidanzamento. Tout court dalla mattina al pomeriggio. Mi sono svegliato ed era lì, ancora nel suo liquido naturale. Acerba nei comportamenti come accade per tutti i neofiti. E devastante per chi non l’ha scelta come compagna del viaggio a venire.
Amare qualcuno che non si ama è impresa improba. La guardi, l’ascolti, la osservi, ma rimane sempre e comunque una scelta che non ti appartiene
Aspro e doloroso, a tratti cruento diventa il tuo vivere. Se di vivere si può parlare. Le ragioni non sono ragioni e le parole non si plasmano in conforto. Ho conosciuto il buio nel senso più colorato del termine . Nero e asfittico come solo il rifiuto può concedere a uno stato.
Stomia ed io ora ci diamo del tu
Sono passati cinque anni e quarantasette giorni e quel buio nel tempo ha trovato il suo spiraglio di luce. Non c’è notte senza alba. Non c’è dolore senza speranza .
Io e “stomia” oramai ci diamo del tu. Siamo diventati una coppia di rispetto. Abbiamo imparato anche a volerci bene. Forse abbiamo imparato che l’uno senza l’altra non avrebbe futuro. E personalmente non sono propenso a mollare.
La guarderò con gli occhi miei e “suoi”, ma anche questa è un’opportunità. Ho imparato e posso solo dire grazie a chi si è affiancato a me nel mio nuovo cammino. Un’associazione di volontari che mi ha trainato sulla nuova sponda permettendomi di cogliere, anche se talvolta con codici differenti, quello che del mio vivere rimane.
Sento di dover dire grazie ad AISTOM , Associazione Italiana Stomizzzati . Il mio personale incontro, per necessità, è cominciato con il gruppo di Napoli. Oggi ho una visione più ampia ed organica anche attraverso i vari convegni e corsi cui ho partecipato. Conosco per diretta necessità le opportunità che l’Associazione offre e l’ausilio a trovare la giusta collocazione e risoluzione a problemi di natura sanitaria e giuridico amministrativa.
Dialettica con le Istituzioni perché sia il paziente a essere al centro di ogni destinazione . Sono consigliere nazionale ma è nella veste di fruitore che ho voluto mettere giù queste righe. Un po' di fatica mi è costata.
Raccontarsi, mettersi a nudo non è cosa facile. Non per me, almeno. E in una sede di largo respiro come questa. Ma dovevo. Dovevo per me e per quelli che “non sanno”, perché “non conoscono”
Non conoscono chi può aiutare i loro passi affinché diventino meno insicuri . Per dare al nuovo quotidiano la possibilità di coniugarsi col vivere e non solo con la vita. A tutti questi, a quelli che vorranno farlo arrivare in ogni parte e in ogni dove, va il mio grazie sincero.
Ogni gesto può diventare un gesto di solidarietà amicizia e, perché no… di amore, perché una speranza possa diventare certezza.
Pasquale Antonio Gioffrè , portatore di stomia
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