La pediculosi è un'infestazione causata da pidocchi, insetti parassiti ematofagi, privi di ali, con sei zampe dotate di particolari uncini che consentono l'adesione a capelli e peli, e provvisti di un apparato buccale che perfora la cute, permettendo al pidocchio di succhiare il sangue e di iniettare un liquido orticante il quale, essendo anche leggermente anestetizzante, fa in modo che non ci si possa rendere conto subito dell'infestazione e delle punture a danno della cute dell'ospite.
Pidocchi dei capelli come riconoscerli
La lunghezza del pidocchio è di circa 2-4 mm, ma le lendini (ossia le uova) sono di dimensioni inferiori al millimetro. Queste ultime hanno un colore madreperla (contrariamente ai pidocchi che sono più scuri), e si schiudono dopo 7-8 giorni alla temperatura ottimale di 32°C, liberando le ninfe che, dopo un periodo di circa due settimane, terminano il loro processo di maturazione, diventando veri e proprio pidocchi in grado di riprodursi. La femmina di pidocchio può depositare fino a 5 uova al giorno.
Il ciclo vitale descritto è comune alle tre specie di pidocchi che, generalmente, parassitano l'uomo:
- il pidocchio del capo (Pediculus humanus capitis);
- il pidocchio del corpo (Pediculus humanus corporis);
- pidocchio del pube (Phtirus pubis).
I pidocchi sono definiti parassiti in quanto non possono sopravvivere a lungo lontani dall'ospite.
Come si manifesta la pediculosi
La pediculosi si manifesta con prurito intenso che conduce al grattare ed allo sfregare le zone pruriginose, causando, talvolta, escoriazioni.
Oltre alla sintomatologia pruriginosa, è necessario, per la diagnosi, che siano ritrovati lendini e pidocchi adulti, in particolar modo concentrati dietro le orecchie o sulla nuca. È possibile stabilire da quanto tempo sia in corso l'infestazione, valutando la vicinanza delle uova al cuoio capelluto (se sono lontane da esso, significa che l'infestazione è già avvenuta nei giorni o nelle settimane precedenti).
Le uova non possono essere confuse con la forfora, in quanto quest'ultima risulta facilmente asportabile. Le lendini, invece, restano adese al capello, ragion per cui è necessario effettuare il wet combing.
Wet combing
Consiste nel pettinare i capelli, dalla radice alle punte, mediante un pettine a denti fitti. Tale tecnica è, in realtà, anche una terapia efficace e rappresenta, insieme all'ispezione del capo, l'unico modo per poter prevenire la pediculosi.
In effetti, sebbene sia comune la credenza di dover utilizzare prodotti antiparassitari ai fini di prevenire l'infestazione, essi in realtà sono inutili e perfino nocivi se utilizzati in assenza del parassita.
Come prevenire i pidocchi
Poiché non esiste un prodotto che possa essere usato per la prevenzione, è necessario che, oltre a quanto detto, si educhino le persone ed i bambini affinché assumano dei comportamenti corretti, atti a ridurre la probabilità di contagio.
I pidocchi, infatti, non saltano da una testa all'altra! Essi si trasmettono per contatto diretto. È necessario, dunque, non avvengano scambi di cappelli, fermagli per capelli, sciarpe, asciugamani, pettini o effetti personali da ritenersi "veicolo per lo spostamento dei pidocchi".
Acclarato l'infestazione avvenga più frequentemente nei luoghi affollati (in quanto aumenta la probabilità di avere contatto diretto con altre persone), e appurato che le fasce d'età più colpite siano quella scolare e quella pre-scolare, sarebbe necessario e fondamentale che genitori e personale sanitario presente nelle scuole ispezionassero periodicamente il capo dei bambini. Risulterebbe, inoltre, utile educare questi ultimi, dicendo loro di non scambiare oggetti personali con i compagni e di riporli un armadietto che non dovrebbe in alcun modo essere condiviso da più alunni. In caso di infestazione scolastica, anche le famiglie devono sottoporsi a controlli sistematici, soprattutto in presenza di altri bambini.
Come eliminare i pidocchi
Il trattamento viene effettuato utilizzando un antiparassitario specifico e continuando ad eseguire ispezioni del capo e wet combing almeno ogni 3-4 giorni. L'eliminazione delle uova mediante l'utilizzo di questo particolare pettine a denti fitti può essere facilitata dall'impiego di una soluzione di acqua ed aceto, in quanto quest'ultimo è in grado di sfavorire l'adesione delle lendini al capello. Contrariamente a quanto si pensi, l'aceto non può sostituirsi ad un prodotto specifico, esso favorisce soltanto lo "scollamento" delle uova.
I prodotti generalmente utilizzati per il trattamento si trovano sottoforma di shampoo, emulsioni, gel, polveri e creme. I più conosciuti ed efficaci sembrano essere quelli a base di piretroidi sintetici, tra i quali si può annoverare la Permetrina. Quest'ultima si presenta, in genere, come un'emulsione che, dopo l'applicazione, va lasciata in situ per circa 10 minuti e, poi, va rimossa con acqua. Questa molecola è ben tollerata, sebbene se ne sconsigli l'utilizzo al di sotto dei sei mesi d'età.
Il malathion (antiparassitario organofosforico) è un prodotto di seconda scelta da poter utilizzare in caso di resistenza alle piretrine. Si presenta generalmente come gel o shampoo, e può essere utilizzato a partire dai 6 anni di età, in quanto non è stato testato su bambini di età inferiore.
Di solito, una sola applicazione di questi prodotti, insieme al wet combing effettuato sia dopo il trattamento che in maniera sovente durante il periodo dell'infestazione, risulta efficace per debellare i pidocchi. Talvolta, l'applicazione del prodotto può essere ripetuta mediamente dopo otto giorni.
La vaselina bianca si rivela utile nel caso in cui l'infestazione colpisca anche ciglia e sopracciglia. Essa deve essere applicata tre volte al giorno per 10 giorni.
Tra i miti da sfatare, dunque, certamente è presente quello concernente l'esistenza di un prodotto preventivo che, come già affermato, non esiste. E' inutile iniziare il trattamento se non c'è una reale infestazione di pidocchi.
Inoltre, il pidocchio non è indice di scarsa igiene ma, poiché esso si trasmette per contatto, che più facilmente avviene in luoghi affollati e tra bambini, è utile avere piccoli ma importanti accorgimenti igienici. Oltre all'accurata ispezione del capo ed oltre ad evitare vi siano scambi di effetti personali, è importante che abiti e lenzuola siano lavati in acqua a 60°C, che tutti gli oggetti venuti in contatto con la persona infestata siano imbustati in un sacchetto di plastica che deve restare chiuso per circa due settimane, e che oggetti personali quali fermagli o pettini siano immersi in acqua calda per circa 10-15 minuti.
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