L’ecchimosi è uno stravaso di sangue in un tessuto conseguente a un traumatismo di lieve entità; ne sono colpiti specialmente capillari o piccoli vasi sanguigni. Essa è gergalmente chiamata anche “livido” e viene definita tale fino a quando le sue dimensioni non superano i 2 cm di diametro; al di sopra si parla di ematoma, che per definizione è paragonabile all’ecchimosi, se non che i vasi sanguigni interessati sono di maggior calibro e conseguenti a traumatismi di maggiore entità.
Come si riconosce un’ecchimosi
L’ecchimosi si presenta inizialmente come una macchia di colore rossastro, che virerà col passare dei giorni ad un colore blu/viola e infine giallo/verde; tale colorazione è indicativa del tempo trascorso dal trauma/evento scatenante.
Come si formano le ecchimosi
Le cause di formazione di questi stravasi di sangue possono essere legate a molti fattori derivanti da:
- Traumi di lieve entità
- Patologie con alterazioni piastriniche che possono sfociare facilmente in veri e propri sanguinamenti
- Patologie con ridotta attività dei fattori della coagulazione (es. leucemia, emofilia)
- Assunzione di farmaci anticoagulanti
- Senilità con conseguente fragilità di tessuti e vasi
- Difetti dei vasi sanguigni
Come si curano le ecchimosi
L’ecchimosi lieve non necessita di un trattamento particolare; applicare il ghiaccio ad intervalli nella zona interessata favorirà la guarigione e in fase acuta allevierà il dolore legato all’eventuale trauma scatenante.
Differenze tra ecchimosi ed ematoma
Come sopra riportato, la principale caratteristica che distingue ecchimosi da ematoma è la loro dimensione.
Gli ematomi inoltre possono essere campanello di allarme di sottostanti sanguinamenti attivi più o meno importanti, come per esempio nei pazienti che hanno subito un forte trauma contusivo (es. trauma stradale) oppure ferite penetranti.
Gli ematomi devono essere mantenuti sotto controllo fino alla loro risoluzione; quando sono visibili sulla cute possono essere monitorati a livello visivo delineando il perimetro dell’ematoma con un pennarello, quando invece l’ematoma interessa un organo è necessario eseguire ecografie mirate o esame TAC a distanza di ore/giorni per poterne valutare le dimensioni.
Il trattamento è il medesimo nel momento in cui l’ematoma risulta di lieve entità in quanto l’applicazione di ghiaccio locale può migliorare l’esito anche in questo caso, mentre in casi più gravi, può rendersi necessaria anche l’evacuazione dello stesso.
Raccomandazioni
I pazienti che assumono farmaci anticoagulanti devono essere correttamente informati di quali sono i rischi legati alla terapia; la formazione di ecchimosi e in casi più gravi di ematomi sono due degli effetti che il farmaco può avere sul paziente che non vanno sottovalutati.
Pazienti specialmente anziani che hanno un rischio di caduta maggiore, vanno mantenuti sotto stretto controllo per evitare di incorrere in sanguinamenti importanti dati da traumatismi (es. trauma cranico con formazione di ematomi cerebrali).
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