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Contusione

di Monica Vaccaretti

Una contusione è una lesione piò o meno superficiale, senza compromissione dell'integrità cutanea, che deriva dalla compressione o dallo schiacciamento dei tessuti molli sottocutanei, comprese le fibre muscolari, in seguito ad un trauma diretto non penetrativo, di lieve o media entità, come una caduta accidentale o un colpo violento. Tale lesione si verifica quando la pelle non subisce una lacerazione ma vengono danneggiati principalmente i vasi sanguigni e linfatici, determinando uno stravaso ematico sottocute, limitato cioè allo spessore della pelle, che provoca dolore accentuato dai movimenti e dalla pressione con associato calore locale.

Grado e gravità delle contusioni

contusione

Una contusione si verifica quando la pelle non subisce una lacerazione ma vengono danneggiati principalmente i vasi sanguigni e linfatici

Detta comunemente “livido”, la contusione tende a risolversi spontaneamente entro pochi giorni. Contusioni più gravi possono invece richiedere anche mesi prima di svanire completamente.

Il grado e la gravità della contusione sono variabili, in base all'entità dell'evento traumatico.

Le contusioni sono classificate in tre gradi:

  1. I grado: comportano esclusivamente la rottura dei capillari e la formazione di un'ecchimosi, un livido bluastro che compare quando lo stravaso ematico è modesto ed infiltra i tessuti vicini
  2. II grado: comportano la rottura sia dei capillari che di piccoli vasi sanguigni, inducendo la formazione di un ematoma, ossia una raccolta di sangue con tumefazione superficiale fluttuante, causata da un versamento di sangue più consistente e profonda
  3. III grado: se l'azione contundente e compressiva è intensa e prolungata e blocca la circolazione sanguigna tale da compromettere definitivamente la vitalità della parte interessata, la contusione può comportare la necrosi cutanea, cioè la morte di uno strato di cellule della pelle o di alcuni fasci muscolari. La necrosi si manifesta con la comparsa di una cute pallida che diventa nerastra con formazione di escara e sviluppo di una piaga

La contusione può essere tuttavia anche spontanea e manifestarsi con molta facilità, senza cause traumatiche apparenti.

Ciò avviene in caso di patologie sistemiche che determinano un'eccessiva fragilità della parte dei vasi sanguigni (scorbuto, porpora), alterazioni della capacità coagulativa (emofilia, coagulazione intravascolare disseminata, cirrosi epatica, lupus eritematoso sistemico, carenza di vitamina K) ed alterazioni del numero delle piastrine (piastrinopenia associata a sepsi, sindrome emolitico-uremica).

La contusione si può verificare anche nel corso di terapie farmacologiche a base di anticoagulanti (warfarin ed eparina), antiaggreganti e antinfiammatori (aspirina e corticosteroidi).

Fattori predisponenti e/o aggravanti

Fattori predisponenti e/o aggravanti sono la tipologia e lo spessore della pelle, l'invecchiamento, l'assunzione di alcuni farmaci e sbalzi della pressione arteriosa.

Una contusione risulta infatti più evidente sulla pelle chiara e sottile, negli anziani a causa di una maggiore fragilità capillare, nei soggetti che assumono farmaci che tendono a rendere il sangue più fluido o che compiono eccessivi sforzi fisici.

L'emorragia sottocutanea tipica della contusione, che può essere anche molto estesa, si presenta come una chiazza rosso-violacea che non scompare alla pressione e che, con il passare dei giorni, vira verso il colore verde-giallo sino a risolversi completamente entro 15-20 giorni quando l'infiltrazione di sangue si riassorbe. Il cambiamento di colore della lesione contusiva dipende dalle modificazioni dell'emoglobina contenuta negli eritrociti.

Segni e sintomi

I segni e i sintomi della contusione includono dolore locale anche intenso e persistente, gonfiore, sensazione di intorpidimento, tensione fastidiosa, prurito, senso di calore.

Mentre il gonfiore diminuisce e l'ematoma si riassorbe, il dolore tende a diminuire gradualmente. Le sedi più comunemente interessate sono quelle in cui l'osso è più superficiale e lo spessore dei tessuti molli è minore, come il ginocchio, la tibia e l'arcata sopraciliare.

La contusione può interessare anche muscoli, organi interni ed ossa. Possono esserci infatti contusioni muscolari, articolari, tendinee, polmonari, addominali, ossee.

Trattamento

Se la contusione è lieve non necessita di un trattamento e guarisce spontaneamente. Nelle contusioni più importanti l'approccio terapeutico più comune, nelle fasi iniziali della lesione, è il metodo RICE ossia Rest (riposo), Ice (ghiaccio), Compression (compressione), Elevation (elevazione).

È utile, pertanto, mantenere il riposo per permettere ai tessuti colpiti di guarire senza subire ulteriori traumi. Applicare impacchi di ghiaccio nelle ore successive al trauma o all'evento scatenante, ad intervalli di 15 minuti, poiché il freddo ha una funzione emostatica, cioè riesce a ridurre l'afflusso di sangue, ed allevia dolore e gonfiore.

Può essere utile anche un bendaggio elastico moderato per controllare l'edema e ridurre la fuoriuscita di sangue nella zona interessata, senza tuttavia esagerare con la compressione per evitare problemi alla circolazione. Sollevare la parte del corpo colpita dalla contusione, se si tratta specialmente di un arto, rispetto al livello del cuore può contribuire a ridurre il gonfiore e favorire il drenaggio di liquidi.

Nelle successive 24-48 ore possono essere applicati impacchi caldi. Il calore, che ha un effetto miorilassante e vasodilatatorio, contribuisce alla riparazione dei tessuti lesionati ed accelera l'assorbimento dell'edema. Le contusioni profonde possono richiedere un trattamento farmacologico con farmaci antinfiammatori ed analgesici. È possibile applicare pomate contenenti eparinoidi. In caso di necrosi è necessario evitare le infezioni applicando medicazioni sterili.

Infermiere
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