Il cambiamento climatico è una sfida globale esistenziale, perché impatta significativamente sul pianeta e sulla salute umana. A ribadirlo ancora una volta e a sollecitare i decisori politici mondiali ad intraprendere un'azione urgente per contrastare tale emergenza con misure efficaci sono oltre duecento riviste scientifiche sanitarie, come The Lancet e il British Medical Journal, in occasione dell'importante conferenza in corso a Bruxelles (19 e 20 febbraio).
Prospettive di ricerca sugli impatti sulla salute del cambiamento climatico
Alla conferenza, che oltre ai responsabili politici riunisce i principali settori del mondo della scienza e della finanza, si sta discutendo su come la ricerca e l'innovazione tecnologica possano avere un ruolo fondamentale per migliorare la comprensione del fenomeno in atto, identificando le lacune di conoscenza e per identificare le opportunità di prevenzione.
Si cercheranno inoltre di individuare le migliori strategie per ridurre l'impatto di minacce emergenti sulla salute dell'uomo.
Oltre a riflettere su come risolvere le sfide attuali, i partecipanti sono chiamati anche a definire le priorità della ricerca con l'obiettivo di supportare il lancio di un'agenda strategica per le sfide future.
Riconoscendo che sinora il ruolo della salute non è stato significativamente preso davvero in considerazione nelle politiche dei vari governi, nonostante sia uno dei motori principali dell'azione climatica globale nel progetto One Health, gli organizzatori dell'evento mirano a potenziarlo e renderlo più visibile.
Il contributo italiano alla conferenza
Alla conferenza l'Istituto Superiore di Sanità porterà un contributo italiano su come la ricerca e l'innovazione possano supportare la sanità pubblica, dalla prevenzione alla preparazione sino alla risposta, riguardo l'aumentato rischio di diffusione in Europa delle malattie infettive trasmesse da artropodi vettori, come zecche, zanzare e flebotomi, che un tempo erano legate soltanto a viaggi internazionali.
Il tema è particolarmente rilevante nel nostro Paese, dove si sono registrati negli ultimi anni focolai epidemici, seppur limitati, causati dal virus dengue e dal virus chikungunya, trasmessi dalla zanzara tigre stabilmente presente nel nostro territorio.
Nel corso dei lavori l'ISS affronterà anche il tema della sicurezza delle acque e dell'accesso all'acqua potabile, aspetti che, influenzati dai cambiamenti climatici ed ambientali globali, hanno conseguenze dirette ed indirette sulla salute umana.
Saranno condivise alcune esperienze nazionali su piani di sicurezza dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari realizzati in Italia secondo un approccio definito “One water”, focalizzati sull'analisi del rischio disegnata su modelli basati sulle evidenze, nonché improntati ad advocacy sanitaria.
Lo scopo è enfatizzare la necessità indifferibile di colmare le lacune tra la ricerca e i processi decisionali dimostrando che è possibile, se si lavora in un'ottica di salute, mettere in atto interventi sinergici a carattere multidisciplinare e multisettoriale.
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