L'andropausa è legata alla diminuzione progressiva della produzione degli ormoni sessuali maschili, in particolare del testosterone. Si rende evidente a partire dai 45-50 anni e aumenta andando avanti con l'età. A differenza della menopausa femminile, l'andropausa non colpisce tutti gli uomini e non è per forza sintomatica. Obesità, ipertensione e ipercolesterolemia sono alcuni dei fattori che possono predisporre all'insorgenza dell'andropausa. Quando presenti, i sintomi possono essere sia di natura sessuale, come ad esempio calo del desiderio ed erezioni assenti o modeste, sia di tipo fisico, con aumento di peso, alterazioni cutanee e riduzione dei peli corporei. La diagnosi è di tipo clinico e deve essere affiancata da esami del sangue ed ecografia testicolare. Il trattamento è di tipo sostitutivo con somministrazione di testosterone. Importante anche risolvere eventuali malattie di base e adottare uno stile di vita sano.
Che cos’è l’andropausa
L’andropausa è una sindrome clinica legata al calo fisiologico e graduale della produzione degli ormoni sessuali maschili (androgeni) da parte dei testicoli; questa diminuzione nella produzione ormonale si rende evidente a partire dai 45-50 anni di età e aumenta superati i 60-70 anni. L’andropausa può colpire molti ambiti come quelli della sfera somatica, sessuale e psichica dell’uomo.
Tuttavia, non si presenta in tutti gli uomini allo stesso modo e può anche essere asintomatica; infatti, anche in presenza di questa sindrome, un uomo può essere perfettamente in grado di avere rapporti sessuali e procreare. Per questo motivo si preferisce parlare di “parziale deficienza androgenica nel maschio di età avanzata". Erroneamente, l’andropausa è considerata l’equivalente della menopausa femminile, in cui si ha invece un arresto repentino e quasi totale nella produzione degli ormoni sessuali femminili (estrogeni). Ulteriore differenza rispetto alla menopausa che colpisce le donne è il fatto che l’andropausa non interessa per forza tutti gli uomini, anzi in genere è colpito il 2,1% della popolazione maschile.
Cause di andropausa
La causa dell’andropausa è il calo lento e progressivo nella produzione degli ormoni sessuali maschili, nello specifico del testosterone; questo processo inizia dopo i 30 anni, quando diminuisce dell’1-2% all’anno, per poi aumentare dopo i 45 e ulteriormente andando avanti con gli anni, fino a risultare dimezzata verso gli 80 anni.
Nell'uomo, la sintesi di testosterone è affidata alle cellule testicolari del Leydig, la cui riduzione numerica è tipicamente correlata all'andropausa; il volume testicolare di un anziano è normalmente ridotto rispetto a quello di un soggetto giovane. Infatti, gli uomini che manifestano i sintomi associati all'andropausa hanno una ridotta quantità di testosterone disponibile nel sangue, pertanto i tessuti del corpo stimolati da questo ormone ne ricevono una quantità inferiore al necessario con conseguenti cambiamenti fisici e in alcuni casi mentali. Insieme ai livelli di testosterone diminuiscono sensibilmente anche i livelli di altri ormoni maschili, come il diidrotestosterone (DHT), il DHEA e l'androstenedione.
Un fattore di rischio importante per l’insorgenza dell'andropausa è un elevato indice di massa corporea, infatti maggiore è il sovrappeso e maggiore sarà il rischio che questa condizione si presenti, anche in età relativamente precoce.
Ulteriori fattori di rischio sono:
- Malattie cardiache
- Ipertensione
- Diabete di tipo II
- Mancanza di esercizio
- Consumo di alcol
- Fumo
- Ansia
- Privazione di sonno
- Cattiva alimentazione
Sintomi di andropausa
L’andropausa si può manifestare con una varietà di sintomi che possono interessare l’intero organismo:
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Elementi come il tabagismo, il diabete, l'ipercolesterolemia e l'ipertensione possono esacerbare i sintomi elencati, in particolare quelli di natura sessuale.
Diagnosi di andropausa
La diagnosi di andropausa è innanzitutto di tipo clinico, data cioè dalla valutazione dell’andrologo attraverso un’accurata anamnesi e un esame obiettivo per ricercare i segni clinici di un possibile calo del testosterone.
Deve però essere supportata anche da esami diagnostico/strumentali, come:
- Analisi ematochimiche per il dosaggio ormonale del testosterone, degli ormoni ipofisari che ne regolano la produzione e della proteina che lo veicola nel sangue. Viene inoltre valutata anche la situazione metabolica
- EcocolorDoppler testicolare e/o penieno
Trattamento dell’andropausa
Il trattamento dell’andropausa prevede una terapia androgenica sostitutiva con testosterone e altri ormoni finalizzati alla risoluzione dei sintomi legati a questa condizione, come ad esempio l’alopecia, la disfunzione erettile e il calo del desiderio.
Questo tipo di terapia può ridurre l’incidenza dei disturbi causati dalla diminuzione di testosterone, tuttavia, se prolungata, può avere effetti negativi sulla salute generale; proprio come accade per la terapia ormonale sostitutiva nelle donne, la terapia sostitutiva con testosterone presenta infatti potenziali rischi (ad es. tumore alla prostata e malattie cardiovascolari) ed effetti collaterali (ad es. impotenza e infertilità).
Si consiglia infatti, se si è in terapia, di sottoporsi con maggiore frequenza ad esami che valutino la salute della prostata e i livelli circolanti di emoglobina, colesterolo e testosterone. Per mantenere i benefici della terapia sostitutiva androgenica, minimizzandone i potenziali effetti collaterali, sono attualmente in fase di studio i cosiddetti SARMs (modulatori selettivi per i recettori degli androgeni).
È inoltre fondamentale curare eventuali malattie di base come il diabete, l’obesità, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione e prevenire l’osteoporosi, poiché influenzano negativamente la presentazione dei sintomi dovuti all'andropausa.
Infine è necessario rispettare uno stile di vita sano praticando esercizio fisico regolarmente, seguire una dieta bilanciata, mantenere il peso sotto controllo, smettere di fumare, ridurre l’assunzione di alcol e dormire a sufficienza. In caso di sintomi della sfera psichica è necessaria anche una psicoterapia.
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