Considerando che le allergie in Italia secondo i dati ISTAT sono la terza causa di malattia cronica e che le persone con un'allergia rappresentano oltre il 20% della popolazione, è comprensibile come circa 10 milioni di italiani possano avere dubbi e paure ad avvicinarsi alla vaccinazione contro Covid-19. L'unica allergia classificata come rischiosa è quella al polietilenglicole, l’eccipiente del vaccino, una condizione talmente rara che ad oggi non esiste una casistica specifica. Tuttavia, è possibile garantire la vaccinazione anti Covid anche alle persone che risultano positive al Peg grazie ad una metodica facile e sicura, la vaccinazione frazionata.
Vaccinazione frazionata: vaccino sicuro anche per gli allergici
Paura immotivata e disinformazione possono far temere alle persone allergiche di rischiare gravi reazioni avverse se si sottopongono al vaccino contro il Covid. In realtà il rischio di avere una reazione allergica al vaccino anti Covid è molto basso.
E' necessario avere cautela solo per chi ha avuto un pregresso shock anafilattico (per farmaci, mezzi di contrasto radiologici, alimenti, puntura di insetto), per chi ha manifestato importanti reazioni dopo altri vaccini e per chi è affetto da mastocitosi ereditaria.
Queste condizioni cliniche non significano una rinuncia al vaccino ma occorre segnalarle ed eventualmente valutare di sottoporsi alla vaccinazione in una situazione protetta. In questi casi occorre una attenta valutazione medica sul grado di rischio per decidere se è opportuno rinunciare o, se il rischio è minimo, procedere alla somministrazione con sorveglianza sanitaria e in sicurezza. Tutte le altre allergie non sono una controindicazione. Dopo 7 miliardi di vaccinazioni somministrate in tutto il mondo, l'incidenza di anafilassi al vaccino è di 3 casi su un milione. Nessuno dei casi segnalati è stato letale e tutte le reazioni registrate si sono risolte senza esiti entro 24 ore.
Vaccinazione frazionata: modalità di somministrazione
La vaccinazione frazionata consiste nel dividere ogni dose in tre iniezioni somministrate a distanza di 20 minuti l'una dall'altra. Il paziente resta poi in osservazione per un'ora. Questa modalità ha la stessa efficacia ma una tollerabilità molto più alta rispetto alla somministrazione standard. L'efficacia, valutata con un test sierologico, è ampiamente dimostrata dalla presenza di anticorpi nei soggetti vaccinati in questo modo, che risultano essere perfettamente immunizzati tanto quanto i soggetti vaccinati con una unica dose intera di 0,3 ml.
La vaccinazione anti Covid è un atto di responsabilità. E' innegabile che questo diritto, che è anche un dovere, deve essere esercitato da tutti con serena consapevolezza
Questa modalità può essere richiesta, dopo una valutazione medica presso un ambulatorio di allergologia e immunologia clinica ospedaliera, da persone che hanno una pregressa anamnesi di allergie ed hanno timore a sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid e da pazienti che hanno avuto una qualsiasi reazione indesiderata dopo la prima dose ed hanno timore a fare le successive. Poiché tale reazione potrebbe essere di natura organica o psicosomatica, occorre indagare la sospetta allergia con il test intradermico.
I test permettono di identificare con certezza chi è effettivamente allergico al polietilenglicole. A conferma dei dati emersi dalla ricerca scientifica, emerge che la quasi totalità di chi presenta una qualsiasi allergia a qualsiasi altra cosa non è allergico all'eccipiente Peg e quindi tollera bene il vaccino anti Covid
, ha dichiarato il Primario di Medicina Interna dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre, Ulss 3 Serenissima, dove viene proposta ed eseguita la vaccinazione frazionata.
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