Accogliendo l’emendamento al dl Covid che introduce uno scudo penale esteso al periodo di emergenza per infermieri e medici, il Senato ha scritto una pagina di rispetto verso i professionisti sanitari definiti eroi
. Così il segretario generale Fials, Carbone, che però ammonisce: Scudo penale non è celare i misfatti
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Carbone, Fials: scudo penale dà valore a quanto fatto in nome dell’art.32
Una pagina di civiltà e rispetto verso coloro che sono stati definiti eroi
. Così la Fials – attraverso le parole del segretario generale Giuseppe Carbone – riconosce al Senato quanto fatto nella giornata del 12 maggio, accogliendo l’emendamento al dl Covid che introduce uno scudo penale esteso al periodo emergenziale per infermieri e medici.
Secondo la Federazione italiana autonomie locali e sanità, l’approvazione dell’emendamento (che ha visto l’impegno congiunto del Ministero della Salute e del Ministero della Giustizia) attesta profondamente – senza se e senza ma – il valore dei professionisti sanitari impegnati in prima linea nell’emergenza, capaci di fronteggiare a mani nude il virus fin dalle prime ore, resistendo lunghissimi mesi con spirito di sacrificio e innegabile coraggio
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Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, spiegando che l’introduzione dello scudo penale per i professionisti sanitari mira a limitare la responsabilità penale ai soli casi di colpa grave, per eventi avvenuti nella fase dell’emergenza Covid-19
, lo considera un provvedimento giusto, che dà un segnale rilevante a chi ha lavorato in primissima linea in una fase così complicata ed ha supportato l’Italia con il massimo dello sforzo e dell’impegno
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Da parte sua, il segretario generale della Fials approva con favore questo segnale di civiltà della politica, che stavolta è riuscita ad essere dal lato giusto, dalla parte di lavoratori che – a prescindere dalle gravi carenze gestionali e organizzative – sono stati in grado di sostenere loro spalle il Servizio sanitario nazionale
. Quindi Carbone circoscrive: Attenzione, scudo penale non equivale a celare i misfatti, ma a fornire valore a ciò che è stato fatto in nome dell’articolo 32 della Costituzione, a garanzia del diritto alla salute di tutti i cittadini
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Parole, le sue, che fanno seguito a quelle della senatrice del Movimento 5 Stelle, Elvira Evangelista, vicepresidente della Commissione giustizia di palazzo Madama e prima firmataria dell’emendamento. Dunque, in rimando all’emendamento che “scuda” gli operatori sanitari prevedendo che nel corso dello stato di emergenza epidemiologica da Sars-Cov-2, i fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale – omicidio colposo e lesioni personali colpose – commessi nell’esercizio di una professione sanitaria e che trovano causa nella situazione di emergenza, siano punibili solo nei casi di colpa grave
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E ai fini della valutazione del grado della colpa, la proposta dispone che il giudice dovrà considerare, tra i fattori che ne possono escludere la gravità – come si legge nell’emendamento, della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto sulle patologie da Sars-Cov-2 e sulle terapie appropriate, nonché della scarsità delle risorse umane e materiali concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare, oltre che del minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato impiegato per far fronte all'emergenza
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Ciò perché, chiosa la senatrice Evangelista, non si può non considerare la situazione nonché il contesto nel quale i nostri sanitari hanno operato durante quest’anno per fronteggiare il Covid-19 e non è giusto che gli operatori si ritrovino a pagare per colpe non loro. Tutto questo anche nell’interesse dei cittadini che devono poter fare affidamento su operatori sanitari che non siano terrorizzati dal fare il proprio lavoro
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