Nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Francesco di Nuoro l’emergenza Covid-19 porta gli infermieri e OSS a non avere tempo per riposarsi, bere e nemmeno per recarsi in bagno. Così c’è chi è obbligato a servirsi del pannolone.
Ginesu-Pintore, NurSind: situazione mette a rischio anche i pazienti
Infermieri ed operatori socio-sanitari che per coprire il proprio turno di lavoro – già di per sé massacrante – sono costretti a saltare le pause, impossibilitati a bere e/o mangiare. E, in alcuni casi, ricorrere al pannolone perché non hanno il tempo materiale di andare in bagno.
L’emergenza coronavirus negli ospedali d’Italia, tra un paziente Covid e l’altro in regime “semi-intensivo”, è anche questa, come dimostra quanto avviene nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale nuorese. A spiegarlo sono i segretari del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, Annarita Ginesu e Mauro Pintore. È impossibile lavorare in queste condizioni, così non si può andare avanti. Una situazione del genere equivale a mettere a rischio anche gli stessi pazienti
, dichiarano.
Una condizione ancor di più allo stremo dunque, quella che infermieri e OSS vivono ogni giorno nel reparto di malattie infettive dell’ospedale sardo. In particolare la difficoltà di recarsi in bagno, a meno di uscire dal reparto stesso, liberarsi in sicurezza – all’interno di un’area spogliatoio predisposta – della tuta Covid, fare dieci piani di scale e raggiungere i servizi igienici in uno spazio al riparo. Una sorta di percorso ad ostacoli, così più di un operatore si è dovuto organizzare (per l’appunto) indossando un pannolone. Stiamo segnalando le problematiche da settimane – riprendono Ginesu e Pintore – e siamo intenzionati a presentare un esposto in Procura
.
Carenza di personale, spazi inadeguati e organizzazione sono alla base delle criticità di questa seconda fase (nella prima, infatti, c’erano più infermieri e meno pazienti, dunque ogni quattro ore c’era la possibilità di fare turnazione, liberarsi della tuta anti-Covid e ritagliarsi momenti per sé). In Sardegna la situazione più complessa è proprio all’ospedale di Nuoro, dove l’organico attuale – eccetto 4 operatori sanitari che ancora non possono rientrare in servizio poiché positivi al Covid – registra 20 infermieri e 10 OSS per 29 posti letto che, nel giro di pochi giorni, dovrebbero diventare 33. Da parte sua, il servizio di prevenzione comunica all’azienda l’impegno di intervenire recuperando una “zona pulita” nel reparto; un’area dove il personale, che va integrato come unità, possa smettere la tuta e concedersi delle pause.
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