In queste ore sono stati pubblicati gli ottimi risultati raggiunti dagli anticorpi monoclonali contro Covid-19 prodotti dall’azienda italiana Lilly. La somministrazione di queste molecole potrebbe rappresentare la prima frontiera terapeutica contro il virus e apre a scenari molto incoraggianti per ridurre il suo impatto nei pazienti.
Anticorpi monoclonali Eli Lilly riducono mortalità e ricoveri del 70%
Gli anticorpi monoclonali sono proteine prodotte in laboratorio che imitano la capacità del sistema immunitario di combattere alcuni specifici antigeni nocivi. Nel caso delle molecole prodotte contro il SARS-CoV-2, attualmente due di queste sembrano fornire dati molto incoraggianti inerenti la loro efficacia: Bamlanivimab e Etesevimab.
Bamlanivimab è un farmaco attualmente autorizzato per l’uso di emergenza negli Stati Uniti e in altri paesi nel trattamento di Covid-19 da lieve a moderata in pazienti ad alto rischio. Il farmaco, noto anche come LY-CoV555, è un anticorpo monoclonale umano IgG1 ricombinante e neutralizzante diretto contro la proteina spike del virus SARS-CoV-2.
Etesevimab (JS016 o LY-CoV016), invece, è un anticorpo monoclonale ricombinante e neutralizzante completamente umano che si lega specificamente e con alta affinità al dominio di legame del recettore della proteina spike di superficie del virus SARS-CoV-2 e che può bloccare il legame del virus alla superficie della cellula ospite attraverso il recettore ACE-2.
Per valutare l’efficacia di questi due farmaci è stato condotto uno studio, denominato BLAZE-1, giunto alla pubblicazione in queste ore degli ottimi risultati della Fase 3. In particolare, il trattamento simultaneo di Bamlanivimab (LY-CoV555) 2800 mg e di Etesevimab (LY-CoV016) 2800 mg ha ridotto significativamente i ricoveri e i decessi correlati al Covid-19 nei pazienti ad alto rischio con diagnosi recente di Covid-19.
In 1.035 pazienti ci sono stati 11 con outcome negativi nei pazienti che assumono la terapia e 36 nei pazienti ai quali era stato somministrato placebo, con una conseguente riduzione del rischio del 70% (p = 0,0004). In totale si sono verificati 10 decessi, tutti verificatisi in pazienti nel gruppo placebo.
Bamlanivimab ed Etesevimab, quando somministrati assieme, hanno anche dimostrato miglioramenti statisticamente significativi su tutti i principali endpoint secondari dello studio, fornendo una forte evidenza che la terapia è stata in grado di ridurre considerevolmente la carica virale e di accelerare la risoluzione dei sintomi.
Questi risultati entusiasmanti, che replicano i dati positivi giunti dalla Fase 2 in una serie molto più ampia di pazienti, aggiungono preziose prove cliniche sul ruolo che gli anticorpi neutralizzanti possono svolgere nella lotta a questa pandemia.
Inoltre, a questi dati va aggiunto il fatto che il profilo di sicurezza di Bamlanivimab ed Etesevimab era coerente con le osservazioni di altri studi di Fase 1, Fase 2 e Fase 3 che valutavano questi anticorpi e gli eventi avversi gravi sono stati riportati con una frequenza simile nei gruppi Bamlanivimab ed Etesevimab e nel gruppo placebo.
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