Professioni sanitarie, i tempi per le iscrizioni al test d’ingresso sono ormai agli sgoccioli. L’esame di ammissione ai corsi di laurea è in programma per il 13 settembre prossimo e in palio ci sono 24mila posti, un 4,5% in meno rispetto allo scorso anno.
Professioni sanitarie, ultimi giorni per l’iscrizione ai test d’ingresso
Iscrizioni al test d’ingresso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie allo sprint finale. Ancora pochi giorni alla scadenza dei bandi di alcune Università, come Roma Cattolica e Sassari (29 agosto), Palermo (30 agosto), Roma Tor Vergata e Napoli Federico II (31 agosto), Milano Humanitas, Campobasso e Cagliari (1 settembre) e, a chiudere, Padova e Foggia (6 e 7 settembre).
Il test d’ingresso per diventare infermiere, fisioterapista, logopedista o una delle altre figure comprese nell’area delle professioni sanitarie è in programma per il prossimo 13 settembre, quando circa 86mila studenti si contenderanno i 24.069 posti a disposizione per quest’anno.
Altro discorso per le Università non statali, che hanno date diverse: 6 settembre per la Cattolica di Roma, 7 settembre per Roma Campus e Milano Humanitas, mentre San Raffaele di Milano differenzia per professioni: 2 settembre per Igienista dentale, 5 settembre per Fisioterapista e 6 settembre per Infermiere.
La ripartizione dei posti – dall’analisi di Angelo Mastrillo, segretario Conferenza corsi di laurea professioni sanitarie – comprende circa 440 corsi e 720 sedi con un rapporto di circa 3,5 domande per un posto.
Test d’ingresso, confermata la struttura dei quiz
Confermata la declinazione in 60 quiz del test d’ingresso alle professioni sanitarie, che ogni Università provvede a predisporre autonomamente. Diversi da Università a Università, i quesiti verteranno su 5 argomenti: cultura generale, ragionamento logico, biologia, chimica, fisica-matematica.
La definizione delle graduatorie
A discrezione delle Università è anche la modalità di definizione della graduatoria, che può essere “per punteggio” o “per preferenza”.
La graduatoria “per punteggio” – scelta adottata dalla maggioranza delle Università – attribuisce la priorità alla classifica generale in base alla votazione raggiunta, consentendo di sfruttare anche la seconda e la terza opzione indicata dal candidato.
La graduatoria “per preferenza” – scelta da Università Statale di Milano, Brescia, Trieste, Udine, Genova, Chieti, Foggia, Federico II di Napoli, Catania, Cagliari – attribuisce la priorità alla prima scelta del corso di laurea e poi al punteggio raggiunto, sfavorendo le altre opzioni di scelta.
Professioni sanitarie e sbocchi occupazionali
Tra i fattori che fanno propendere per una scelta universitaria piuttosto che un’altra c’è senz’altro quello dello sbocco occupazionale.
Il totale delle 22 professioni sanitarie resta al primo posto su questo tema, con il 67% dei laureati che dal 2015 lavora ad un anno dalla laurea; scorporando l’intero blocco professione per professione, gli infermieri si trovano a metà classifica, con il 70% dei laureati che a distanza di un anno dalla laurea hanno trovato impiego. Al primo posto, gli Igienisti dentali, all’ultimo i Tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria.
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