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Guanti rosa in un video contro i tumori al seno

di Redazione

15-09-16 C. 209 Video breast unit

Infermieri, medici ed operatori sanitari danzano assieme per debellare il male e chiedere fondi per la ricerca. Il filmato è divenuto un fenomeno virale. Scopriamo di cosa si tratta.

FIRENZE. Dura meno di un minuto e mezzo. I protagonisti principali, quelli che spiccano in ogni inquadratura, sono dei guanti di lattice color rosa, indossati da donne con un tumore al seno e da medici, infermieri, operatori sanitari della Breast Unit dell’Ospedale dell’Annunziata che stanno loro accanto e hanno come obiettivo vincere la malattia.

Guanti di lattice color rosa che vengono anche suonati quasi fossero una tromba, usati a mo’ di burattini, ricoperti di smalto sulle unghie che, ovviamente, non si vedono, gonfiati emulando una mongolfiera, portati in cielo sull’elicottero del 118. E che sono il segno distintivo di una storia iniziata nel 2009 a Portland nell’Oregon, dove 200 persone dell’ospedale “Providence St. Vincent Medical Center” si sono messe a ballare sulle note di una canzone di Jay Sean, “Down”, facendosi riprendere da una telecamera ed il video è finito su

rimbalzando da lì su migliaia di altri canali grazie alla spinta virale ed ottenendo una quantità spropositata di visualizzazioni.

Pink Glove Dance è diventata così l’immagine di una campagna contro il tumore al seno che ha coinvolto in giro per il mondo centinaia di migliaia di persone. Dal 2011, infatti, è stato organizzato negli Stati Uniti e in Canada un concorso che premia il video migliore, i ballerini migliori, i coreografi migliori che si cimentano con i guanti rosa e la sensibilizzazione per questa malattia al femminile. Due anni dopo la competizione è sbarcata in Europa e adesso la Breast Unit di Ponte a Niccheri diretta dalla dottoressa Francesca Martella ha deciso di partecipare al concorso giunto alla sua terza edizione.
«L’idea di fondo del video – dice la dottoressa Martella – riporta in primis alla leggerezza dello scherzo, al gioco che libera e consola, che esplora vie nuove di pensiero e di azione, che recupera spazi di benessere a lungo trascurati. Questo apparente aspetto di divertimento e levità è importantissimo, sia per i pazienti che per gli stessi operatori, tutti insieme diretti verso un obiettivo comune: migliorare la qualità della vita a tutti i livelli».
Alla realizzazione del video hanno quindi partecipato i professionisti e numerose donne affette da tumore mammario in cura presso quella struttura. «Hanno inoltre risposto prontamente alla nostra richiesta – aggiunge la dottoressa Martella – gli operatori dell'elisoccorso, l'interprete del linguaggio dei segni che collabora da anni nell'assistenza alle donne sordomute affette da tumore alla mammella, e la volontaria che partecipa alla realizzazione del progetto di integrazione con gli stranieri».
Ora il video è all’attenzione della giuria del premio e al momento opportuno verrà divulgato nel sito dell’Azienda sanitaria di Firenze. Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 settembre verrà proiettato in anteprima per chi ha contribuito a realizzarlo nella sala d'attesa del Dipartimento oncologico al 3° piano del lotto 1 di Ponte a Niccheri.

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