"Gruppo gastroenterologico multidisciplinare: ruolo dell'infermiere. Realtà dell'Azienda Usl di Cesena", è il titolo-tema dell'eleborato finale di Ariona Carcani, neo-laureata in Infermieristica presso l'Università degli Studi di Bologna - Polo didattico di Cesena. Carcani, di origini albanesi, è in Italia fin da bambina ed è già nota nel campo della musica e dello spettacolo per le sue esibizioni da Dj.
La tesi è stata realizzata nell'ambito dell'Infermieristica Clinica III e relata per l'occasione dalla docente Susy Milandri. Ma vediamo come ha illustrato il suo lavoro nell'introduzione all'opera scientifica, che è possibile scaricare integralmente in fondo alla pagina.
di Ariona Carcani (*)
Prendendo in considerazione ambo i sessi, si nota che il carcinoma del colon-retto è la seconda causa di morte per neoplasia al mondo, dopo il carcinoma polmonare. Molte di queste neoplasie iniziano come forme benigne, cioè polipi adenomatosi, attraverso una serie di modificazioni molecolari ben sequenziate, che si trasfomrano, talora, in un cancro invasivo.
Il 30% dei carcinomi colon-rettali si manifesta in soggetti con una storia famigliare di tale tumore, in un parente di primo grado; questa relazione di parentela induce un aumento del rischio. Circa il 5-8% dei casi deriva da un difetto genetico ereditario, come nel caso della poliposi adenomatosa familiare (FAP) o del cancro colorettale ereditario non poliposico (HNPCC); nel primo il rischio di cancro colorettale, nel corso della vita, è del 100%, nel secondo tale rischio approccia l’80%.
I casi rimanenti rappresentano il risultato della malattia infiammatoria intestinale, specialmente della colite ulcerosa. In Italia il tumore del colon-retto, è una delle neoplasie più frequenti, infatti, se si escludonoi tumori non melanomatosi alla cute, risulta al terzo posto fra le neoplasie diagnosticate negli uomini (12%del totale dei tumori), e al secondo posto nelle donne (11,9%). Esiste una certa variabilità geografica: infatti nel Sud e nelle Isole il tasso di incidenza è più basso rispetto a quello del Centro-Nord.
Nel periodo 2003-07 si sono registrati nei residenti nei Comuni del Cesenate 518 casi di tumore al colon retto tra gli uomini (108 casi in media per anno) e 408 tra le donne (82 casi in media per anno). Nello stesso periodo a causa di questi tumori sono deceduti 169 uomini (circa il 35 decessi l’anno) e 187 donne (circa 38 decessi l’anno). Nel 2010 nell’Ausl di Cesena sono stati eseguiti 11360 test per la riderca del sangue occulto nelle feci e in 426 (circa il 4%) dei test è stata riscontrata la presenza di sangue.
La presenza di sangue non significa sempre presenza di neoplasia, in quanto è più frequentemente dovuta a cause come ragadi, emorroidi o altra patologia di modesta gravità. In cira 25-30% dei casi è dovuta alla presenza di un adenoma avanzato (lesione precancerosa) o di un tumore.
E’ quindi raccomandato approfondire la situazione con una colonscopia. Una volta sottoposti a questo esame endoscopico se vi è la presenza di un polipo, questo verrà tolto endoscopicamente e verrà poi analizzato attraverso un esame istologico; entro 20 giorni arriva al domicilio del paziente il referto.
Se durante l’esame endoscopico si evidenzia un polipo adenomatoso avanzato, il caso viene preso dal Chirurgo affiancato all’Oncologo, i quali valuteranno se il paziente può effettuare subito l’intervento o se è necessaria una terapia neo-adiuvante prima del trattamento chirurgico.
(*) Neo-laureata in Infermieristica.
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