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Patologia

Rosolia, malattia infettiva che si trasmette per via aerea

di Soraya Carnemolla

La rosolia è una malattia infettiva esantematica molto contagiosa, causata da un virus a RNA appartenente al genere Rubivirus, della famiglia dei Togavirus. Il paziente è contagioso da 7 giorni prima della comparsa dell’esantema ad 8 giorni dopo. Una volta contratta, la rosolia dà immunizzazione definitiva.

Epidemiologia, incubazione e caratteristiche della rosolia

La rosolia colpisce soprattutto i bambini tra i 5 e i 14 anni

Prima dell'introduzione dei vaccini antirosolia, almeno l’80% delle persone venivano infettate dal virus prima dei 20 anni.

La rosolia si trasmette solo nell’uomo e si manifesta con un’eruzione cutanea simile a quelle del morbillo o della scarlattina.

Di solito benigna per i bambini, la rosolia diventa pericolosa in gravidanza, in particolare nei primi mesi in cui l’infezione può causare aborto spontaneo o malformazioni congenite.

La rosolia è diffusa in tutto il mondo e nei Paesi a clima temperato si riscontra prevalentemente nel periodo invernale o in primavera. Colpisce soprattutto i bambini, tra i 5 e i 14 anni.

La malattia ha un periodo di incubazione di 2-3 settimane e il paziente è contagioso da 7 giorni prima della comparsa dell'esantema ad 8 giorni dopo. Una volta contratta, la rosolia, dà un’immunizzazione definitiva.

Prevenire la rosolia: il vaccino

Per prevenire la malattia, il miglior modo è la vaccinazione. Il vaccino anti-rosolia è reperibile sia in forma monovalente che combinata con morbillo e parotite (vaccino trivalente MPR).

Questo vaccino è costituito dai tre ceppi virali vivi e attenuati (un ceppo virale attenuato non è capace di provocare la patologia, ma è in grado di stimolare la produzione anticorpale).

Fino al 1999, in Italia veniva eseguita solo la vaccinazione monovalente sulle bambine di 12-13 anni. Ma questa strategia si è rivelata insufficiente, in quanto l’elevata circolazione del virus in tutti i soggetti non vaccinati ha comportato una persistenza del rischio di infezione.

Ad oggi, la strategia, in linea con quella attuata in altri paesi, è di vaccinare tutti i bambini nel secondo anno di vita con il vaccino trivalente, contro morbillo, parotite e rosolia, somministrando una seconda dose entro i 5-6 anni di età.

Contemporaneamente, è indispensabile vaccinare tutte le ragazze adolescenti e le donne in età fertile che non sono state vaccinate e che non hanno avuto la malattia.

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