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Patologia

Barotrauma

di Chiara Vannini

Il barotrauma è un danno ai tessuti causato da una differenza di pressione all’interno di un organo o cavità che contiene aria; questo squilibrio va a comprimere le strutture corporee circostanti causando una lacerazione o una trazione eccessiva dei tessuti. È una problematica che colpisce prevalentemente i subacquei, a causa dei rischi connessi alla loro attività, ma è anche la problematica medica più frequente durante i viaggi aerei. L’organo più colpito è l’orecchio, sia nel caso di viaggi aerei che nel caso dell’attività subacquea, tuttavia, può essere colpito anche il polmone, in particolare in corso di ventilazione meccanica.

Tipologie di barotrauma

barotrauma

Il barotrauma colpisce prevalentemente i subacquei.

A seconda dell’organo colpito, si possono avere diverse tipologie di barotrauma. In particolare, i più colpiti risultano essere:

  • Orecchio medio: provoca danni che vanno dall’otite fino alla rottura del timpano
  • Polmoni: può causare sovradistensione polmonare con secondario pneumotorace o pneumomediastino. Il barotrauma da ventilazione meccanica comporta un’alterazione di pressione all’interno degli alveoli polmonari in seguito alla ventilazione polmonare, causando rottura degli alveoli e conseguente pneumotorace
  • Occhi: può causare rottura dei capillari all’interno dell’occhio con conseguente emorragia sottocongiuntivale
  • Seni paranasali: causa la rottura dei capillari, con conseguente epistassi
  • Denti: nel caso di otturazioni difettose, causa l’implosione della capsula dentale

Diagnosi di barotrauma

Per fare diagnosi di barotrauma è importante innanzitutto la raccolta anamnestica e in secondo luogo l’esame fisico. Nel caso di barotrauma dell’orecchio, attraverso l’utilizzo dell’otoscopio il medico è in grado di valutare se c’è una lesione dell’orecchio.

Quando vi è una sintomatologia respiratoria, a livello laboratoristico può essere utile eseguire un prelievo per emogasanalisi arteriosa per escludere un’embolia gassosa.

Se vi è un danno tissutale associato, è possibile riscontrare un innalzamento delle CPK (creatinfosfochinasi) o della troponina agli esami ematici, due enzimi che vengono rilasciati dal muscolo in caso di stress intenso.

Attraverso le immagini radiografiche è infine possibile riscontrare pneumotorace, pneumomediastino o pneumopericardio.

Nel caso di barotrauma nel sub, oltre ai segni e sintomi è importante indagare anche le caratteristiche legate all’immersione, come ad esempio la temperatura ambientale, la durata e profondità dell’immersione e il momento in cui sono comparsi i sintomi. In secondo luogo, è importante capire se era presente una sintomatologia prima dell’immersione (come rinite, otite, infezioni varie, BPCO, ecc).

Prevenzione

La tipologia di prevenzione cambia in base all’organo che potrebbe essere potenzialmente colpito. Per prevenire il barotrauma dell’orecchio durante un volo in aereo è utile, ad esempio, evitare di viaggiare con raffreddore o infezioni dell’orecchio in modo di ridurre al minimo i rischi; se questo non è possibile, è importante assumere decongestionanti prima del volo o antistaminici.

Durante il volo, per ridurre i sintomi del barotrauma è utile mangiare un chewing gum, sbadigliare o deglutire spesso, soffiare il naso con cautela. È inoltre utile eseguire la manovra di Valsalva.

Nel caso di barotrauma durante le immersioni è importante in particolar modo prevenire la sovradistensione polmonare. Quest’ultima si viene a creare quando vi è una risalita in superficie troppo repentina: questo può causare uno sbalzo pressorio all’interno del polmone e conseguente rottura degli alveoli, l’entrata di aria nella cavità pleurica e conseguente pneumotorace o pneumomediastino, oppure, nel peggiore dei casi, embolia gassosa, attraverso l’entrata dell’aria nel circolo polmonare.

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