La figura dell’Infermiere si occupa di assistere la persona e la comunità in tutti i suoi aspetti e di aiutarla a risolvere o prevenire i problemi di salute reali o potenziali. Nel comune vivere civile notiamo molta sensibilità all’attenzione delle persone disabili, quest’anno si è particolarmente data molta importanza alle Paraolimpiadi di Londra che hanno riscosso un notevole successo di pubblico, sintomo che la comunità in un certo qual senso è attenta e disposta a recepire i messaggi di solidarietà, al contrario in Italia il processo di adeguamento delle strutture pubbliche è ancora molto lento, visti anche i notevoli tagli economici e la stretta finanziaria che opprime il nostro paese in questo periodo.
La Lingua Italiana dei Segni è una lingua vera e propria
Ancor di più questo disagio è avvertito dalla comunità sorda, che vede violati i propri diritti, e dura da anni la loro lotta per far riconoscere la LIS – Lingua Italiana dei Segni come una lingua vera e propria. Il Decreto 4207 emanato dal Senato della Repubblica nella data del 23 Marzo 2011 “ promuove la piena partecipazione delle persone alla vita collettiva e il riconoscimento della lingua dei segni Italiana “, ma purtroppo non è ancora stato approvato dalla Camera.
Pare evidente l’impegno che un organo appartenete all’ONU debba mantenere, ma per ora l’Italia su questo fronte è rimasta molto indietro. I politici stanno tentando una soluzione tecnologica a questo problema, ma visti i tagli ulteriori alla sanità non penso siano possibili nuove apparecchiature in dotazione per il personale sanitario e nulla potrà mai sostituire il rapporto Curante-Paziente in quanto più diretto, olistico ed empatico.
Bisogna sensibilizzare gli Infermieri, all’apprendimento della LIS, Lingua Italiana dei Segni in modo da avere per ogni struttura sanitaria un interprete gratuito per favorire la comunicazione del paziente sordo e mantenere la privacy dello stesso, in modo tale da poter assicurare un ambiente favorevole alla persone non udenti che per necessità si avvicinano ad una struttura sanitaria, trovandosi il più delle volte spaesate e parzialmente comprese.
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